lunedì 27 gennaio 2014

ATTESA PER LA RIPRESA

Nè vincitori nè vinti, può andar bene così

  Laghese-Ospitalese  0 - 0
Ospitalese: Ansaloni, Vanni, Turatti, A. Mainardi, Bettini (Mazarese dal 20'), Bonomo, Maiani, Cappello M., P. Mainardi (Muto dal 65'), Tessarin (Cappello A. dal 60'), Bosi
A disp: Mazzoni, Ciampagna, Monti, Bandiera     All. Brancalion

C'era sicuramente tanta attesa per la ripresa del campionato, l'ultima partita a Dogato nell'anno vecchio aveva lasciato un sentimento di insoddisfazione in tutti gli affezionati sostenitori della squadra di Ospital Monacale.
Quello scialbo pareggio ottenuto in rimonta aveva lasciato un po' l'amaro in bocca perchè non sembrava quella la degna conclusione di un girone di andata condotto con sicurezza e incredibile disinvoltura da parte, tutto sommato, di una neo promossa.
Girone di ritorno che ricomincia con la trasferta a Lagosanto, bel viaggio bucolico attraverso le vastità sconfinate fatte di enomi estensioni di terreni nudi e di risaie e distese di altri cereali.

Foto ospedaleTutto assume un connotato di grandezza in questo piacevole viaggio di una domenica di fine Gennaio caratterizzata da una temperatura simil primaverile che il tepore del sole rende piacevole all'esposizione, ci saranno dieci gradi.

 Lunghissimo il rettilineo di approccio alla località lagunare, smisurata la sagoma dell'ospedale che si staglia all'orizzonte e lo rende visibile chilometri prima; è l'ospedale del Delta, moderno, polifunzionale e di nuova concezione dall'anno della sua nascita: per il territorio e a disposizione di tutti quei turisti che affollano le estati dei lidi, ma sempre terribilmente insediato in mezzo a una landa desolata.


Anche il campo della Laghese è grandissimo, misure al limite delle norme per eccesso, forse più grande dello stadio di Portomaggiore e dotato allo stesso modo di una tribuna esagerata capace di contenere centinaia di tifosi. Questo forse infastidisce a livello inconscio i giocatori ospitalesi che sanno di dover cominciare con una preparazione approssimativa, frutto dell'impossibilità di buoni allenamenti a causa delle cattive condizioni atmosferiche dell'ultimo periodo. 

La partita inizia con alcune novità importanti: innanzitutto in porta non c'è il titolare ma nemmeno il naturale sostituto, va a difendere la porta il nuovo arrivo Filippo Ansaloni da Molinella. 

Il presidente Mazzanti si è voluto cautelare in caso di brutte nuove per Diego Kalogeropoulos e durante le festività ha portato alla corte di Brancalion questo nuovo atleta che l'allenatore ha subito deciso di mettere alla prova, debutto subito.

 Fa notizia anche la defezione dell'istrionico catalizzatore della compagnia, il crestuto Andrea Zama che, causa pressanti impegni di lavoro, non riesce a portare  il suo contributo alla squadra. Debutta invece dall'inizio il fresco vincitore del premio Lasonil Marco Bettini chiamato dal mister a formare la linea a quattro dei difensori assieme all'inossidabile Vanni a destra e il ripristino della coppia centrale B&B, sempre pronta all'uso d'emergenza, e di una valore assoluto ben sopra la media.

Centrocampo a quattro con Cappello junior a dettare i tempi delle ripartenze vicino a Mainardi Andrea mentre in fascia promettono scorribande a sinistra "pendolino" Turatti e a destra Maiani in versione "rude boy" causa barba di sette giorni che speriamo serva ad intimorire gli avversari.

Davanti l'assortimento ormai classico con il grande e il piccolo, pronti a sfruttare l'uno gli inviti e le giocate dell'altro e viceversa.

La partita inizia ma non decolla, si corre ma non si velocizza quindi le difese sono sempre ben piazzate e hanno sempre la meglio sugli attacchi. Prende una sterile supremazia la Laghese che prova attraverso gli elementi di maggior esperienza a trovare sbocchi per vie laterali, ma non ci sono pericoli per il tranquillo Ansaloni che si dimostra subito all'altezza governando difesa e relativo territorio nonostante non abbia troppa confidenza coi compagni di reparto.

Non rimangono impresse azioni degne di note e gli episodi salienti sono solamente alcuni tiri fuori degli avanti laghesi e qualche volata in profondità di Turatti che però viene ingabbiato con raddoppi di marcatura che lo limitano. 

Si segnala invece lo sfortunato addio alla partita di Bettini dopo appena venti minuti che ha noie muscolari che lo rendono inutilizzabile, comprensibile lo scoramento del giovane giocatore che abbandona il campo sconsolato e a stento trattiene la rabbia. 

Entra il super jolly Mazarese, un giocatore per tutte le latitudini, stavolta si mette a sinistra pronto a duettare con Turri sulla fascia. 

Ma il primo tempo finisce e il secondo inizia con gli stessi effettivi. Cerca di mettere fuori la testa anche l'Ospitalese che con fraseggi e con gli inserimenti a turno di Tex e Peval cerca di portare l'azione a ridosso dell'area laghese, Maiani trova la profondità in un paio di ripartenze ma non succede nulla che impensierisca il portiere chiamato ad un lavoro di assoluta routine e mai impensierito.

Vola però il numero uno laghese per coprire il sette alla sua destra in occasione di una bella punizione di Marco Cappello, ma la palla termina appena fuori di suo, il gesto diventa pleonastico ma di tutto rispetto.

La situazione si complica al 65esimo con la espulsione del Mainardi di centrocampo che, già ammonito in precedenza, colpisce malamente lo stinco del numero sette, costretto all'uscita, e guadagna il secondo giallo. Costretto all'uscita, il centrocampo ha bisogno di un puntello urgente e così mister Brancalion toglie anche il fratello per immettere Muto che deve mettere tanto impegno e tanta sostanza.

In inferiorità numerica l'Ospitalese cede inesorabilmente terreno alla forte compagine di casa che spinge a questo punto per portare  a casa l'intera posta. Turatti diventa uomo di difesa, Bonomo e Bosi non lasciano varchi come solito, resta solamente il pericolo sui calci da fermo. Una punizione dal limite è disinnescata da Ansaloni mentre su un corner dal lato sinistro, si fa trovare pronto all'incornata il nuovo entrato numero quindici che però per sfortuna sua calibra troppo alto e la palla termina oltre la traversa. Vero unico pericolo corso fino alla fine e anche oltre, sono cinque i minuti di recupero, ma non succede niente e il risultato di parità è accolto con soddisfazione da entrambe le squadre.