lunedì 14 aprile 2014

BRUTTI MOMENTI

 e figure barbine

  Olimpia Quartesana - Ospitalese 2 - 1              P. Mainardi

Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni [dal 55' Lazzari], Turatti, Zama, Cesari, Bonomo, Maiani [dal 65' Mainardi A.], Cappello M., Mainardi P., Tessarin, Bosi

A disp. Mazzoni, Ciampagna, Mazarese, Pazi, Bandiera


  Finale arroventato a Quartesana dove l'Ospitalese è scippata di un risultato positivo dalle nefaste decisioni del direttore di gara che decide l'andamento del risultato e condiziona pesantemente la prossima giornata finale del campionato.
Passa il Quartesana al 29 del primo tempo su un indecisione della retroguardia ospitalese ma viene subito pareggiato dal gol di testa di Paolo Mainardi due minuti dopo.

Gioca bene la squadra di Brancalion che nella ripresa tiene le redini del gioco tentando numerose conclusioni che però difettano della necessaria precisione. E' una partita a una porta sola anche se il Quartesana si rende pericoloso con un colpo di testa in area. E' un fatto episodico, il momento clou dell'incontro è il 77esimo, Turatti dopo bella triangolazione è liberato a centro area a tu per tu con il portiere, rinviene il difensore da tergo e l'impatto non è sicuramente regolare. Il numero tre ospitalese non avrebbe nessun interesse a cadere per terra, invece finisce disteso incapace di concludere. Rigore sacrosanto dovrebbe essere, il brizzolato arbitro invece invita il giocatore a rialzarsi tra le proteste di tutta la squadra.
Forse scappa qualche parola, l'arbitro estrae il cartellino rosso e caccia Turatti agitatissimo e furioso. Nei successivi ultimi dieci minuti più recupero succede di tutto: un altro fallo ai danni di Bosi a cavallo dell'area letto in maniera diametralmente opposta rende furiosi i giocatori biancorossi, prende il doppio giallo anche Lazzari per due sciocchi falli a centrocampo. E' difficile in nove contro undici, l'arbitro chiama tre minuti di recupero e l'Olimpia si procura un corner, mischia in area e palla di nuovo in angolo, la giacchetta nera potrebbe fischiare. Invece fa battere e su una altra mischia furibonda accesa a due passi da Kalogeropoulos, il numero cinque batte a botta sicura. Il pallone avrà passato la linea bianca per intero prima della smanacciata di Diego? I ragazzi di capitan Mainardi giurano di no, l'arbitro con enorme sicurezza segna il centrocampo. 
Parapiglia generale, arbitro accerchiato, nervi che saltano, parole in libertà. offese e quant'altro. Il cartellino rosso è sventolato in faccia a Tessarin, al rientrante Andrea Mainardi e a Vanni sebbene in panchina. Ospitalese in sette che non fa nemmeno in tempo a battere la ripresa del gioco. Triplice fischio e arbitro chiuso negli spogliatoi tra le urla di rabbia dei giocatori del Presidente Mazzanti.

Epilogo non troppo edificante con l'arrivo di due pattuglie di Carabinieri e una volante della Polizia
che invitano giocatori e sostenitori ospiti ad abbandonare le adiacenze del campo per consentire la dipartita dell'arbitro.
Tutto esagerato, non succede nulla di che, ma non sarebbe successo nulla ad ogni modo, nessun intento di giustizialismo giacobino da parte dei rumorosi ma innocui sostenitori che mai si sono resi protagonisti di atti di violenza fisica.




lunedì 7 aprile 2014

UNA CODA AMARA

  Raggiunti nel finale, segno di stanchezza?

 Ospitalese-Ostellatese 1-1               P. Mainardi

Kalogeropoulos, Vanni, Turatti, Cappello M., Cesari, Bonomo, Maiani [dal 14' Muto],
Zama, Mainardi P., Tessarin [dal 67' Mazarese], Bosi

A disp. Ansaloni, Ciampagna, Bettini, Bandiera All. Brancalion 

 

Mister Brancalion alla fine della partita se ne è stato una bella mezzoretta seduto fuori dagli spogliatoi a rimuginare solo soletto mentre i solerti addetti alle pulizie liberavano gli ambienti da calze e mutande, da fango e erba mista acqua.

-Chissà dove ho sbagliato, cosa ho sbagliato, se ho sbagliato effettivamente qualche cosa-, avrà pensato tra di sè quel migliaio di volte; i suoi ragazzi l'avevano chiamato ripetutamente per l'aperitivo in Torretta, ma lui niente, mancava solo una corona di spine e il cilicio a metà gamba e l'immagine pre-pasquale della sofferenza era confezionata.

Ma il mister non ha sbagliato niente, è inutile che si dolga per situazioni o interpretazioni contingenti i novanta minuti della partita di ieri. La squadra in queste occasioni sente la partita in maniera eccessiva ed ossessiva  anche se non vuole darla a vedere e anche i più titolati giocatori, quelli dotati di maggior esperienza, alla lunga, ad un passo dalla storia come la possibiltà di giocarsi un'ulteriore promozione, perdono quell'aura che generalmente emanano e li rendono carismatici agli occhi dei compagni. 

Così sono loro stessi protagonisti di episodi di isteria collettiva che nello sforzo finale per recuperare una partita grandemente alla portata, portano solo via lucidità e energie e sono controproducenti alla causa. 

Il mister può urlare e sbraitare dalla panchina ma la tensione del campo avvolge i protagonisti che cercano vendette personali e non sentono nulla.

La partita con l'Ostellatese ricalca la precedente con la Dogatese, la squadra che viene dalle valli del Mezzano si presenta con solo dodici giocatori effettivi, imbottita di riserve e di elementi fuori ruolo richiamati d'urgenza per supplire alle numerose squalifiche e agli infortuni. Dall'altra parte invece formazione al completo e panchina con giocatori disponibili al cambio di indubbio valore ed esperienza.

Dopo un quarto d'ora Maiani accusa un dolore dovuto ad un contrasto maschio a centro campo e chiede il cambio, entra Muto e già la squadra si ridisegna un poco; la velocità del giovane avanti ospitalese poteva risultare determinante, anche il giovane Crescenzo ha molta vigoria ma non ha certo il gioco del compagno di squadra. 

Attacchi e tiri in serie da parte di Zama, di Peval e di un Cappello ispirato che confeziona conclusioni per parate ad effetto del portiere avversario che senza troppa tecnica risolve a suo favore due grosse occasioni capitate agli avanti locali. 

Si aspetta solo il gol come corollario degli attacchi portati con convinzione dalla squadra di casa, Turatti al solito si fa trovare pronto dalle sue parti, Vanni corre e sbuffa e cerca con insistenza il cross, la squadra ospite si ritira e fa mucchio, logico che le corsie siano intasate e i tiri vengano spesso ribattuti da arti e schiene protese alla difesa.

Come comincia la seconda frazione Peval prende in contro tempo il portiere ospite e lo gabba con un tocco di tacco su azione di rimessa, la palla gli passa tra le gambe e si infila in rete. Finalmente la partita è sbloccata, Tessarin vuole a tutti costi sbloccarsi dal digiuno e cerca con insistenza la conclusione, il gigantesco numero cinque fa buona guardia. 

La squadra ospite trova infinite energie, spinge in avanti, la squadra di casa rincula, c'è ansia e forse un po' il fiato corto, Tessarin viene sostituito e questa volta non gradisce e platealmente abbandona il rettangolo con il solito borbottio molto più rumoroso. Mazarese non fa prorpriamente la punta e davanti resta il solo Peval a fronteggiare la difesa avversaria. La palla per il raddoppio arriva su cross a Turatti abile a smarcarsi, però la riceve sul destro e così deposita nelle mani del portiere. 

L'Ostellatese ha un altro piglio, dopo aver colpito una traversa su azione da destra e un legno su rasoiata dal limite che prende la base del palo, passa all'incasso del meritato pareggio. Su una palla recuperata a metà campo e non allontanata perfettamente dai difensori, c'è la possibiltà di un cross dalla riga destra dell'area, al centro il colpo di testa è indirizzato all'angolo basso della porta. Diego ci arriva ma non riesce a buttare via la palla che resta lì a mezzo metro dalla riga, arriva l'undici che insacca con prepotenza. Pari e patta. Trema la squadra di casa, su punizione dal lato della tribuna, una sibilata precisa attraversa tutta l'area e incoccia il palo alla sinistra di Kalogeropoulos che guarda inerme la palla rimbalzare fortunatamente in campo. 

Il brivido passato dà la forza ai biancorossi locali di affrontare gli ultimi minuti all'attacco all'arma bianca ma è facile per gli ospiti ricorrere al fallo sistematico per fermare le azioni, far passare il tempo e soprattutto far innervosire gli avversari. Piccole scaramucce avvengono al limite dell'area, volano insulti pesanti e minacce, l'arbitro Rosati che ha cercato finora di tenere un atteggiamento collaborativo e di dialogo con i giocatori, distribuisce cartellini a raffica. Avrebbe potuto fischiare un  rigore a favore di Cappello Marco, trattenuto per la maglia appena dentro l'area, quando il risultato era ancora a favore dell'Ospitalese e forse non ci sarebbero stati problemi, ma questa è un'altra storia, il fischio non è arrivato. 

Arrriva invece il triplice fischio su un incornata in tuffo di Zama su assist di testa di Peval che illude la tribuna biancorossa,  la palla però passa sfortunatamente a lato del palo.

Ci si avvicina agli spogliatoi con brusii e rugge contrapposte ma poi tutto si ricompone con scuse e strette di mano che ricompongono il quadro alterato dei momenti precedenti. 

La delusione palpabile viene mitigata dall'arrivo dei risultati dagli altri campi. Non tutto è compromesso, anzi l'Ospitalese è arbitra del proprio destino poichè andrà ad affrontare in successione le due squadre affiancate da oggi a pari merito, prima l'Olimpia Quartesana e dopo la sosta pasquale, l'Argenta PGV.

Insomma un bel finale intrigante con un perfido e mefistofelico ultimo atto al termine di un campionato  esaltante e da applaudire e che può diventare incredibile, perchè tutto è ancora possibile.