giovedì 30 ottobre 2014

BUIO PESTO

 Soliti errori, solisti sussulti

Ospitalese-Bosco    2-3        Bosi rig, Temporin

Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni, Bosi, Cappello M., Zama, Bonomo, Bandiera [dal 57' Mainardi A.], Mainardi P. [dal 71' Maiani], Temporin, Lazzari [dal 61' Gnudi]

a disp: Bettini, Ciampagna, Mazarese, Foschi            All. Brancalion      arbitro Polelli

Serata bella fresca, ci saranno 4-5 gradi, si vede il fiato e in più c'è anche tanta umidità.
Serata quindi adatta a maglie termiche e scaldamuscoli (dello stesso colore dei pantaloncini), la calzamaglia no, non si può.
Il direttore di gara ligio ai regolamenti potrebbe fartela togliere a costo di rimanere in mutande in panchina.

Non può succedere? Succede, eccome se succede.
Se come arbitro c'è Polelli da Ferrara, tu lo sai dall'inizio che tutte le quisquiglie le tira fuori, scotch sui calzini di diverso colore non vanno bene, brontolii in campo mal accettati, bestemmie vietatissime pena espulsione, salvo che a dirle non sia Mister Tarantino.
Il mister del Bosco è bravo e colorito personaggio del mondo del pallone da diverso tempo, con lui in panca le salve regina e tutti i santi sono a rischio perenne, ma non snocciolati sottovoce.
Gli epiteti, alcuni molto poco simpatici rivolti anche ai di lui giocatori, si sentono chiaramente anche dalla tribuna.
Ecco, il limite dell'arbitro dell'incontro disputato ad Ospital Monacale, è di non aver fatto accomodare fuori dal recinto di gioco il mister avversario dopo l'ennesima secca bestemmia lanciata dalla panchina.
Se invece sei giocatore, non puoi dissentire con l'operato della giacchetta gialla, tantomeno rivolgerti con frasi irriguardose condite da vocaboli osceni che sarebbero scortesi anche verso tutti gli altri direttori di gara.
Se invece lo fai in questa occasione la doccia anticipata è garantita e bisogna dire con giusta ragione.
Così, in questa maniera oltremodo autolesionistica la squadra di casa è costretta per quasi l'intera ripresa a giocare in dieci giocatori, subendo a  stretto giro il vantaggio del Bosco che approfitta subito della superiorità numerica. Buona azione di rimessa e numero quattro Zanella che si ritrova in piena area di rigore libero di piazzare il pallone del vantaggio spegnendo le velleità dell'Ospitalese.
Si spengono d'un tratto anche le luci di tutto l'impianto del campo sportivo; terreno di gioco, tribuna tutti al buio. Sconcerto da parte del Presidente Mazzanti che però interviene subito assicurando un pronto ritorno dell'energia elettrica.
Il tempo di raffreddare le lampade e in effetti la partita può riprendere per assistere però al tris della squadra ospite con Nana che insacca in contropiede.
Rabbia degli atleti di mister Brancalion che tenta il tutto per tutto inserendo in maniera progressiva prima Gnudi poi Maiani per cercare di recuperare un risultato pesante.
Buona azione di Bomber Gnudi che parte in poderosa progressione ma non riesce a finalizzare, corner a ripetizione che danno l'idea dell'assedio ma che non portano a mutamenti del risultato.
Quasi al novantesimo su mischia furibonda, un rilancio in area viene carpito dal sempre valido e sempre più polemico Temporin che riesce con una deviazione volante di esterno a piazzare in rete il pallone del due a tre.
L'arbitro assegna cinque minuti di recupero e successivamente un altro minuto, la partita già di per sè allungata, non vuole finire. Non vuole finire con la sconfitta anche l'Ospitalese che si butta a capofitto con tutti gli effettivi in area avversaria. Tiri e rimpalli, la palla non passa, ma un fallo al limite dell'area può diventare forse l'ultima occasione per il pareggio.
Capannello sul posto con palla saldamente in mano ad Andrea Mainardi, che non la molla nè a Temporin nè a Zama pronti anch'essi alla esecuzione del tiro piazzato.
La posizione è defilata ma altre volte il valido centrocampista da quelle posizioni è riuscito a far male, il Bosco indugia nel fare la barriera, il portiere chiama gli elementi per comporla, i giocatori di casa cercano di portare elemento di confusione piazzandosi nelle vicinanze.
Fischia l'arbitro e parte Mainardi con il destro, la panchina, col fiato sospeso, vede subito che la conclusione non è delle migliori anzi la palla viene colpita veramnte male e finisce altissima e defilata.
Costernazione, avvilimento perchè non c'è pù tempo, fischia infatti l'esuberante arbitro che discute in maniera bonaria al rientro negli spogliatoi con Zama per un fallo di mano attribuitogli una decina di minuti prima secondo lui ingiustamente.
Da segnalare per la cronaca la presenza di un manipoli di eroici sostenitori ospiti in tribuna, altrettanto valorosi i sostenitori locali per via del freddo pungente e il pensiero gentile degli onnipresenti O.M.Boys per Federico Turatti con striscione dedicato per un pronto rientro in squadra in buona salute.
Ritorno tra quindici giorni che si preannuncia ostico perchè avanzare in Coppa Emilia fa piacere a tutti e forte di questo risultato anche la formazione mesolana vorrà confermarsi anche su questo fronte. L'Ospitalese da parte sua non può partire sentendosi battuta perchè ha tutte le possibilità di ribaltare il pronostico, fermo restando che sarà indispensabile riuscire a non commettere quegli errori che stanno penalizzando tutte le volte la squadra facendola andare in svantaggio in maniera sistematica. Domenica intanto farà visita la Sorgente in campionato, senza ovviamente Turatti si dovrà fare a meno anche di bomber Gnudi arrivato al capolinea delle prime quattro ammonizioni.



martedì 28 ottobre 2014

AGITATI STATI D'ANIMO

Un pareggio quasi a Tempo scaduto


                            Sangiovannese-Ospitalese 2-2                     80' Bosi, 90' Temporin

Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni, Turatti [dal 7' Mainardi P.], Cappello M. [dal 52' Cappello A.], Bosi, Bonomo, Gnudi, Zama, Maiani, Temporin, Lazzari [dal 46' Mainardi A.]

a disp: Mazzanti, Mazarese, Berardi, Bandiera                   All. Brancalion





Strana domenica calcistica quella trascorsa a San Giovanni con condizioni di animo e di spirito che d’un tratto miscelano stati d’apprensione, di stupore e sbigottimento in un intervallo temporale che sembra lunghissimo assistendo inutilmente passivi al dramma, fortunatamente dai risvolti meno gravi del temuto, provocato da un impatto molto fisico tra due giocatori contrapposti. 
E che lasciano il mero avvenimento sportivo dai risvolti sfuocati.
La partita è appena cominciata, la squadra viaggiante è già sotto di un gol ma subito tenta il riequilibrio del punteggio.
La palla veleggia trasversalmente da un lato all’atro del campo per un cambio gioco a favorire l’inserimento del numero tre della compagine in arancione vestita.
Turatti il generoso, l’indomito cavaliere della fascia sinistra vuole far sua la palla e si produce nello scatto, per contro il numero due locale, senza tanto pensare, vuole difendere la porzione di campo a lui assegnata.
 
La palla forse non la vedono entrambi, si sente solo il rumore del contrasto dei due giocatori che si scontrano. 
Per la legge dell’incompenetrabilità dei corpi, secondo cui uno spazio fisico può essere occupato soltanto da un solo corpo, la resistenza del giocatore più stabile sul terreno fa si che produca in quello meno in equilibrio una reazione diversa e dallo scontro si generi un vero e proprio tuffo facendo leva sulla gamba o sul corpo, non è dato sapere, dell’altrui giocatore.
Il volo lo vedono tutti, dalla panchina come dalla tribuna e ancor meglio il rientro a terra dello sfortunato Federico che non riesce ad evitare il contatto col terreno in una maniera irregolare, atterrando infatti con la testa e la schiena contratte nella parabola discendente.
Il capannello di giocatori attorno al giocatore rimasto a terra testimonia subito la serietà dell'episodio e della preoccupazione insorta nell'attento dirigente locale che tempestivamente allerta i soccorsi medici.
L'arrivo dell'ambulanza è attesa con apprensione perchè da terra Turatti si lamenta dolorante e piangente attestando sintomi che lasciano turbati i soccorritori che tentano più che altro di tranquillizzarlo.
 Finalmente dopo una ventina di minuti arriva il mezzo ospedaliero che entra in campo seguito a ruota dal medico che prende in mano la situazione.
La barella serve ad immobilizzare in maniera cautelativa il ragazzo che risponde comunque in modo cosciente e con lucidità alle domande del dottore, riuscendo altresì nel movimento dei entrambe gli arti inferiori che invece prima davano qualche problema.
C'è un sospiro di sollievo da parte di tutti, compreso il numeroso pubblico tra i quali i tanti supporter ospiti giunti fin qua a sostenere la squadra insieme agli O.M.Boys.
Turatti è caricato sull'ambulanza e un caloroso applauso lo accompagna; destinazione Cona dove si procederà ad esami accurati e approfonditi. 
Mezz'ora buona è passata e sulle facce dei giocatori la perplessità per la ripresa della partita che sembra l'ultimo dei doveri e dei pensieri del momento.
Ma fortunatamente durante il prosieguo dell'incontro, notizie rassicuranti arrivano a tranquilizzare ulteriormente la squadra. Gli esami non hanno dato segnali negativi e il ragazzo resta in osservazione.
Rimangono comunque e si portano a casa nel viaggio di ritorno i ricordi delle sensazioni vissute in prima persona che hanno prodotto sentimenti di inquietudine.
La partita comunque va avanti e nonostante tutto ha un cammino che coinvolge e avvince gli spettatori che assistono con partecipazione ad un rocambolesco finale che permette alla squadra di mister Brancalion di strappare un ormai insperato pari e mantenere la squadra imbattuta. 


Mercoledì 29 si ritorna in campo con la Coppa Emilia, primo match d'andata tra le mura amiche contro il Bosco recentemente incontrato. La squadra è ben disposta e coesa e vuole fare bene su entrambi i fronti, al campo la risposta.


martedì 21 ottobre 2014

BELLI A META'

Francamente un brutto primo tempo

Ospitalese - Quartiere 3 - 0                43' Gnudi (rig), 52' Cappello M., 90' Gnudi

Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni, Turatti, Mazarese [dal 46' Lazzari], Bosi, Bonomo, Gnudi, Cappello M.[dal 71' Foschi], Mainardi P.[dal 55' Cappello A.], Temporin, Maiani,
 

 a disp. Ansaloni, Ciampagna, Bandiera, Berardi All. Brancalion

Torna in casa l'Ospitalese dopo il turno serale e con diverse variazioni sul campo; manca in primis Zama che rimedia la prima giornata di squalifica dovuta  a quattro ammonizioni su quattro gare, manca anche Andrea Mainardi a centrocampo che risente di un misto di acciacchi muscolari e tendinei.




Torna invece in porta Diego Kalogeropoulos che si è ripreso dalla tramvata di Quartesana e vuole riprendere a governare l'area, quindi davanti a lui Bonomo e Bosi come nelle migliori tradizioni, Vanni da una parte e Gas dall'altra. Centrocampo affidato al più giovane dei Cappello e a Temporin per la zona nevralgica, mentre larghi operano Turatti e Maiani.
Davanti il Mainardi superstite con Gnudi che gli gira attorno.
Giornata che sa di estivo con un caldo fuori dalla norma condizionato da un alto grado di umidità, questo dato sembra condizionare negativamente però solo la compagine di casa perché il Quartiere invece si mostra più dinamico e più reattivo nelle corse e nel pressing a tutto campo che mantiene per tutto il primo tempo.
I giocatori di casa sembrano annaspare ma soprattutto appaiono svogliati, intorpiditi perchè non si possono sbagliare passaggi facili e controlli elementari, come sottolinea Brancalion dalla panchina che urla invano e tenta di infondere la necessaria carica per prendere in mano l'incontro.
Invano; non c'è spinta, non c'è possesso, non c'è corsa e la squadra di Mister Zibelli che sicuramente ha preparato al meglio la partita dopo l'esito infausto, per lui, della partita di coppa, non fatica a contenere un Gnudi spento oppure Maiani che si imbriglia sulla fascia non liberandosi mai in velocità.
Poco produttivo anche Turatti che tenta la via della porta alcune volte ma è contenuto al limite e non è incisivo.
Però si deve a lui, alla sua presenza sottoporta su un' azione dal fondo la svolta della partita.
Sul traversone verso la porta, il numero tre locale è lì che sta tentando la deviazione volante ma è asfaltato dal difensore ospite che gli frana addosso in maniera pacchiana e non troppo involontaria.
La casistica dice che gli arbitri in questi casi possono concedere la massima punizione ma il più delle volte sorvolano facendo finta di vedere un contatto con concorso di colpa.
Stavolta invece, il direttore Pasquali fischia senza esitazione la massima punizione tra la costernazione dei portuensi e il finto stupore dei giocatori in casacca arancione.
Mentre Turatti è a fondocampo che cerca di rimettersi in sesto assistito dai soccorsi, con la vista annebbiata vede Gnudi pronto alla realizzazione, quasi da fermo, col sinistro che si apre all'ultimo e indirizza rasoterra all'angolo.
Non è prorpio un missile, infatti il portiere, che battezza bene la parte, tocca la palla ma non con tutta la forza necessaria per respingerla.
Gli va bene, uno a zero e fine dei primi quarantacinque.
Brancalion non è soddisfatto. Il vantaggio, nemmeno troppo meritato, non lo soddisfa, vuole gioco e intensità.
Apporta subito un cambio con Lazzari al posto di Gas, poi riesce a togliere dal torpore bomber Gnudi che comincia a toccare il pallone da par suo a colpi di punta e soletta. Si smuove anche Cappello Marco che, forse ancora a corto di condizione, aveva abbandonato a sè, per buona parte del tempo, il collega di reparto Temporin lui si invece mai domo e pronto alla lotta in tutti i contrasti.


Sono passati una decina di minuti e lesto a centrocampo il numero otto ruba palla, con un controllo sopraffino infila tra le gambe il pallone a un avversario, slalomeggia tra i centrali e si para davanti al numero uno, lo chiama fuori e lo trafigge con buona esecuzione salvando in questo modo la sua prestazione.
Entra nel frattempo Cappello senior al posto del capitano Peval troppo isolato nella morsa difensiva e poco d'aiuto alla manovra.
Col doppio vantaggio e il Quartiere che si ribalta in avanti, fatalmente fioccano le occasioni specialmente se indirizzate sulla velocità di Turatti. Questi viene steso, i più vicini dicono dentro l'area, in solitaria percussione. Solo punizione; sul tiro, palo pieno di Cappello e incornata in rete di Maiani vanificata per offside per conto dell'arbitro.
Cappello non ce la fa più, entra il sempreverde Foschi per catalizzare il gioco a centrocampo ed evitare un eventuale tentativo di rimonta ospite.
Poi il Gnudi show, dapprima inveisce contro arbitro e compagni di squadra per i calcioni che subisce, poi come giocoliere trotterella sulle punte e si beve la difesa avversaria, che non gradisce e lo gambizza, nell'area piccola del portiere, ma senza alcun provvedimento da parte dell'arbitro.
Tuttavia proprio al 90esimo la doppietta arriva, Quartiere scopertissimo e rilancio verso il velocissimo avanti numero sette, pallone sul sinistro, tiro ad aggirare il portiere e raddoppio personale.
O. M. Boys, in formazione rimaneggiata, pronti a cantare il coro " bomber Gnudi ce l'abbiamo noi.." e avercelo sempre così pensa tra sè il mister dalla panchina non mancando però di fare gli elogi a tutta la squadra per la determinazione e la volontà che ha trovato nei secondi quarantacinque minuti.
La disanima della partita non può tenere conto della caduta fisica del Quartiere che aveva imbrigliato per bene la squadra di casa ma il dispendio di energie si è fatto sentire. La concessione del penalty infine è stata la mazzata che ha steso del tutto la squadra che però è sembrata solida fino alla trequarti ma poco incisiva negli avanti.
Che peraltro hanno avuto a che fare con un Bonomo superlativo che li ha sempre anticipati e fermati a dovere, con l'aggiunta del regalo di un calcione gratutito che gli è costata l'ennesima ammonizione, ma superMario è fatto così.
Domenica si viaggia  a San Giovanni di Ostellato, l'ultima volta terreno di conquista ma meglo restare coi piedi per terra e preparare la setimana con allenamenti precisi e in buona armonia.




N.d.R. Per una questione puramente statistica, questo è il post numero 100 del blog a partire dall'otto di settembre del duemiladodici. Sono tutte le cronache della squadra senza soluzione di continuità, un film lungo due anni. Di solito si festeggiano i numeri tondi, e cento è un bel numero.







sabato 18 ottobre 2014

SEMBRAVA TUTTO PIU' FACILE



Coppa Emilia
Mercoledì 15 ottobre 2014
Ospitalese-Ol.Quartesana 2 - 2 [and. 5-3]

Ospitalese: Bosi A., Bettini [dal 52’ Lazzari], Turatti, Cappello M., Vanni, Zama [dal 46’ Ciampagna], Mazarese, Berardi [dal 60' Mazzanti], Mainardi P., Temporin, Bandiera
Kalogeropoulos, Gnudi, Foschi, Maiani All. Brancalion


L'Ospitalese si presenta al ritorno col Quartesana forte del risultato maturato nel primo match.
Le partite non sono mai facili di proprio e non esiste match scontato, ma quando hai già un vantaggio cospicuo su cui contare e vai a segno dopo appena 37 secondi dall'inizio, allora pensi che sarà solo questione di passare i restanti ottantanove minuti.
Invece...l'Ospitalese si presenta intanto priva di diversi titolari che non sono in condizione fisica utile per sostenere una partita ogni tre giorni, restano quindi ai box, nemmeno convocati, Bonomo, Cappello Andrea, Mainardi Andrea e Bosi.

Serata giusta quindi per un sano turn over e far giocare gli atleti che finora non sono stati sempre protagonisti. 
Spazio quindi a Bettini nelle retrovie, Marco Cappello che deve ritrovare il ritmo partita e il duo di attacco Bandiera, Paolo Mainardi recentemente in panca. 
 E' proprio il capitano a siglare il gol probabilmete più veloce della storia dell'Ospitalese:  a segno dopo soli 37 secondi su assist involontario ma decisivo di Bandiera. Tiro al volo rasoterra da dentro l'area sulla prima azione della gara.
Subito in discesa la partita e Quartesana che accusa ma non sbanda nonostante altri pericoli corsi sotto porta, anzi pian piano si rimette in sesto e cerca di far male con la velocità del giovane guizzante Esjojiè. Non sarà di gran aiuto nell'impostazione della manovra, non sarà utile nei ripiegamenti, ma quando prende palla semina scompiglio nella retroguardia. Al trentesimo un po' inatteso, giunge il gol del pari su infilata centrale del giovane colored ospite che batte il Bosi portiere da corta distanza.
Il tempo termina ma nei minuti di recupero la prestazione del capitano si arricchisce di una nuova magia. Il raddoppio, in ribattuta sotto misura, dopo traversa di Turatti è frutto della sua voglia di gol che lo fa trovare pronto anche in questa situazione.
Nel secondo tempo non si presenta Zama che soffre di una botta alla spalla che gli impedisce la continuazione del match, difesa che viene affidata all'esperto Ciampagna che così comanda una inedita versione del reparto. Brancalion immette anche Lazzari e sposta Vanni in mezzo per dare più solidità. Il Quartesana capisce la situazione e ritrova fiducia, vuole per lo  meno il pareggio e spinge per ottenerlo. Di contro Bandiera, pur impegnandosi a fondo, non trova la via della rete (una annullata nel primo tempo) e la partita rimane in bilico.
E' comunque la sera dei gol sul filo del fischietto, il Quartesana infatti pareggia al 90esimo poco prima del triplice dell'arbitro Migliori, fissando in questo modo il risultato sul pareggio e dando soddisfazione ai giovani avversari schierati da mister Benini.
Una scossa la provoca  mister Brancalion inserendo per l'ultima mezz'ora Mazzanti, all'esordio assoluto in questo anno sportivo e acclamato all'entrata dal coro degli O.M.Boys accorsi sugli spalti anche questa sera.  Ancora un pareggio, ma ancora imbattuti, la storia è questa.

Pur con sconvolgimenti di formazione e modulo la squadra si è ritrovata, mancava solo un po' di grinta ma la partita non la richiedeva, 
Passa ovviamente l'Ospitalese per il vantaggio maturato all'andata, che vede profilarsi un nuovo doppio scontro col Bosco.

martedì 14 ottobre 2014

IMBOSCATA FINALE

Incertezza fatale che toglie due punti


                                     Bosco-Ospitalese 1 - 1                  Gnudi
Ospitalese: Bosi A., Vanni, Turatti, Mainardi A. [dal 61' Cappello A.], Zama, Bonomo [dal 65' Ciampagna], Gnudi, Berardi [dal 46' Cappello M.], Maiani, Temporin, Bosi G.

A disp. Kalogeropoulos, Mazarese, Bandiera, Mainardi P.               All. Brancalion

Un punto e molto rammarico per l'Ospitalese nella più lunga trasferta del campionato.
Il tempo di passare al distributore per un pieno di nafta ed ottimismo e col fidato Gianfranco Bosi in veste di autista, si può partire.
L'arrivo al campo di Bosco, in una calda domenica di sole, avviene dopo un ora di viaggio attraversando risaie e appezzamenti nudi di vegetazione in un panorama rigorosamente orizzontale.
La tribuna è bella grande ma verrà riempita in maniera soddisfacente durante il corso della partita dai tifosi locali. Alcuni parenti dei giocatori ospiti si confondono nella mischia mentre prendono posizione laterale gli O.M.Boys, caldi e canterini al punto giusto.

La squadra di Brancalion parte  con 4-2-3-1 che affida a una valida retroguardia il compito di fronteggiare un bell'attacco come quello del Bosco. 
Davanti al riconfermato Andrea Bosi stanno Zama e Bonomo recuperato all'ultimo ma sempre in pericolo di infortunio, con Vanni a uomo sul valido puntero del Bosco e Bosi spostato laterale sinistro.
 












 A centrocampo è Temporin che comanda la squadra affiancato da Mainardi Andrea al quale si richiedono quantità e sostanza sia in interdizione che in proposizione. Ogni tanto, eh si è più forte di lui,  gli parte qualche esercizio di stile con qualche leziosità ma senza combinare niente di negativo.
Tris mancino alle spalle di Maiani unica punta formato da Gnudi, Berardi -riconfermato quasi a sorpresa grazie alle buone prove offerte- e Turatti.
Le condizioni per una buona prova ci sono, primo però, non prenderle e si parte con l'attenzione rivolta soprattutto alle iniziative locali. L'Ospitalese avrebbe l'opportunità di cambiare il risultato con due grosse occasioni, la prima: Mainardi di piede non arriva bene all'impatto col pallone da posizione superba e manda  a lato, la seconda con Temporin di testa da favorevole posizione su cross dalla sinistra. Bosi Andrea d'altra parte, non viene impensierito più di tanto e fortunatamente la più ghiotta delle occasioni dei padroni di casa è sparata alle stelle dal limite dell'area dopo un bel fraseggio che aveva tagliato la difesa.Secondo tempo con Cappello Marco al posto di Berardi e partita che sembra in mano all'Ospitalese che però non riesce mai a innescare per bene Gnudi che si muove bene ma viene regolarmente fermato colle buone o con le cattive.

Il Bosco replica ma viene sempre fermato al limite, grazie a qualche decisione  arbitrale favorevole innesca però alcuni pericoli su calci da fermo.

Colpisce alla mezzora e rompe l'equilibrio un colpo d'artista di Gnudi che chiude una bella azione tutta di prima sull'asse sinistro. Parte Bosi G. da dietro che serve Maiani sulla fascia, questi da subito a Turatti che lo segue che centra rasoterra, controllo e sinistro maligno che si insacca nell'angolo basso fuori portata del portiere.
Il Bosco paga le frequenti azioni fallose con due espulsioni frutto di doppie ammonizioni, nell'Ospitalese però devono abbandonare per moti
vi fisici Mainardi e Bonomo.

Tutto sembra in discesa ma il Bosco si riversa con rabbia e la mette sulla fisicità, l'arbitro lascia andare alcune rudezze ma fischia un fallo dal limite per un contrasto con Zama. Batte il numero quattro che pennella deliziosa traiettoria a superare la barriera e si infila in porta con Bosi non in grado di intervenire. A tre minuti dal termine.

Ultima occasione per Bosi in disperata missione che tira come può quasi di controbalzo, palla che rimbalza a terra e termina contro il palo sinistro del portiere che sventa la minaccia.

Fischia l'arbitro la fine della contesa. 
Mercoledì 15 turno infrasettimanale di coppa: si disputa al campo di casa il ritorno con il Quartesana. Alle 20.30