Un pareggio quasi a Tempo scaduto
Sangiovannese-Ospitalese 2-2 80' Bosi, 90' Temporin
Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni, Turatti [dal 7' Mainardi P.], Cappello M. [dal 52' Cappello A.], Bosi, Bonomo, Gnudi, Zama, Maiani, Temporin, Lazzari [dal 46' Mainardi A.]
a disp: Mazzanti, Mazarese, Berardi, Bandiera All. Brancalion
Strana domenica calcistica quella trascorsa a San Giovanni con
condizioni di animo e di spirito che d’un tratto miscelano stati d’apprensione,
di stupore e sbigottimento in un intervallo temporale che sembra lunghissimo
assistendo inutilmente passivi al dramma, fortunatamente dai risvolti meno
gravi del temuto, provocato da un impatto molto fisico tra due giocatori
contrapposti.
E che lasciano il mero avvenimento sportivo dai risvolti
sfuocati.
La partita è appena cominciata, la squadra viaggiante è già sotto
di un gol ma subito tenta il riequilibrio del punteggio.
La palla veleggia
trasversalmente da un lato all’atro del campo per un cambio gioco a favorire l’inserimento
del numero tre della compagine in arancione vestita.
Turatti il generoso, l’indomito cavaliere della fascia
sinistra vuole far sua la palla e si produce nello scatto, per contro il numero
due locale, senza tanto pensare, vuole difendere la porzione di campo a lui
assegnata.
La palla forse non la vedono entrambi, si sente solo il
rumore del contrasto dei due giocatori che si scontrano.
Per la legge dell’incompenetrabilità
dei corpi, secondo cui uno spazio fisico può essere occupato soltanto da un solo corpo, la resistenza del giocatore più stabile sul terreno fa si che produca in quello
meno in equilibrio una reazione diversa e dallo scontro si generi un vero e proprio tuffo facendo leva sulla gamba o sul corpo, non è dato sapere, dell’altrui giocatore.
Il volo lo vedono tutti, dalla panchina come dalla tribuna e
ancor meglio il rientro a terra dello sfortunato Federico che non riesce ad evitare il contatto col terreno in una maniera irregolare, atterrando infatti con la testa e la schiena contratte nella parabola discendente.
Il capannello di giocatori attorno al giocatore rimasto a terra testimonia subito la serietà dell'episodio e della preoccupazione insorta nell'attento dirigente locale che tempestivamente allerta i soccorsi medici.
L'arrivo dell'ambulanza è attesa con apprensione perchè da terra Turatti si lamenta dolorante e piangente attestando sintomi che lasciano turbati i soccorritori che tentano più che altro di tranquillizzarlo.
Finalmente dopo una ventina di minuti arriva il mezzo ospedaliero che entra in campo seguito a ruota dal medico che prende in mano la situazione.
La barella serve ad immobilizzare in maniera cautelativa il ragazzo che risponde comunque in modo cosciente e con lucidità alle domande del dottore, riuscendo altresì nel movimento dei entrambe gli arti inferiori che invece prima davano qualche problema.
C'è un sospiro di sollievo da parte di tutti, compreso il numeroso pubblico tra i quali i tanti supporter ospiti giunti fin qua a sostenere la squadra insieme agli O.M.Boys.
Turatti è caricato sull'ambulanza e un caloroso applauso lo accompagna; destinazione Cona dove si procederà ad esami accurati e approfonditi.
Mezz'ora buona è passata e sulle facce dei giocatori la perplessità per la ripresa della partita che sembra l'ultimo dei doveri e dei pensieri del momento.
Ma fortunatamente durante il prosieguo dell'incontro, notizie rassicuranti arrivano a tranquilizzare ulteriormente la squadra. Gli esami non hanno dato segnali negativi e il ragazzo resta in osservazione.
Rimangono comunque e si portano a casa nel viaggio di ritorno i ricordi delle sensazioni vissute in prima persona che hanno prodotto sentimenti di inquietudine.
La partita comunque va avanti e nonostante tutto ha un cammino che coinvolge e avvince gli spettatori che assistono con partecipazione ad un rocambolesco finale che permette alla squadra di mister Brancalion di strappare un ormai insperato pari e mantenere la squadra imbattuta.
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