Un successo assaporato, un punto rimediato
Ospitalese - Magnavacca 3 - 3 Mainardi A. Turatti Tessarin
Ospitalese: Polelli, Vanni [dal 86’ Bandiera], Bettini, Mainardi A, Zama, Bolognesi,
Bianco [dal 90’ Suggi], Finardi, Mainardi P. [dal 69’ Maiani], Tessarin, Turatti
A disp Bonomo, Mazzanti, Muto, Ciampagna All. Cappello
Succede che la squadra di casa parte ai 2000, come dice sempre mister Zama e con una forza e una veemenza difficilmente riscontrate in precedenza, assedia e mette in difficoltà il Magnavacca.
Spettacolo! Come le susseguenti azioni che portano davanti al numero uno ospite prima Tessarin poi ancora Turatti, il valido guardiano devia prima col piede poi col corpo le conclusioni ravvicinate.
La distanza è buona per il tiro, la barriera è superata dalla parabola del numero 4 ma il tiro non sembra irresistibile.
Tra il portiere è la palla però c’è Zama, forse un po' fuori posto, che non sfiora la sfera ma impedisce allo stesso tempo la parata a Polelli che nemmeno si muove. Più che di prodezza balistica si parla di una tragica incomprensione.
Quindi pochi minuti dopo, ancora una discesa degli ospiti; Zama a contatto con l'attaccante finisce a terra trascinando l'avversario e l'arbitro decreta la massima punizione.
Proteste vivaci, fa giustizia il numero nove che spara alto sulla trasversale.
Termina il tempo con i locali ancora in vantaggio ma un po' in affanno.
Sono gli ospiti che incredibilmente nella seconda frazione, approfittano ancora di qualche solenne dormita della squadra in arancione.
Da un'altra punizione fuori l'area, si dà il tempo all'avanti ospite di posizionarsi per bene e di tirare verso la porta: il tiro è preciso e con traiettoria velenosa, batte sulla traversa e si impenna.
Ricade fatalmente tra i piedi del numero 15 "ricciolino" che mette in rete dopo essere appena salito in campo.
Castigatore dell'Ospitalese come l'anno passato, ma questa volta fa ancora di più. Su una veloce battuta da corner, con i nostri ancora colpevolmente a sbraitare con l'arbitro per una decisione non condivisa nell'azione precedente, il traversone dal vertice destro dell'area viene intercettato da un braccio di Turatti, nessuna esitazione da parte della giacchetta nera: rigore.
Guazzabuglio di grandi dimensioni attorno al giudice di gara, spinte e reclami, urla dalla panchina.
Le solite inutili proteste di queste occasioni, va già bene che non sortiscano cartellini, per le vibrate proteste, ai più esagitati.
Il ricciolino di prima, prende palla e la deposita sul dischetto, Polelli -in cuor suo certamente infastidito per l'ennesimo rigore contro costretto a subire (media uno a partita)- aspetta fermo la trasformazione. Fa bene a non muoversi, il tiro è centrale ma forse perchè fin troppo facile da parare o da respingere, si impappina e si fa passare la battuta non irresistibile sotto la pancia.
Vantaggio in rimonta del Magnavacca. Incredibile, una partita dapprima in forte discesa, si mostra adesso come l'Alpe più alta da scalare, la cima più impervia da risalire.
Mancano ancora venti minuti ma lo scoramento, la rabbia e la frenesia portano inevitabilmente ad errori di valutazione, a passaggi fuori misura.
Il sentimento profuso però è quello giusto, è quello che piace al Mister, tanto impegno deve portare a qualcosa di positivo.
Succede che su un'azione concitata in area del Magnavacca, il portiere Broccoli, finora protagonista per meriti sportivi, diventa personaggio principale grazie ad un momento di follia durante il quale assesta un calcio a Turatti a terra. L'arbitro se ne avvede ed espelle il numero uno assegnando il rigore del possibile pari all'Ospitalese, alla battuta è Finardi.
Imperturbabile, nonostante attorno ci siano ancora le proteste e i lai degli ospiti, guarda il portiere di riserva con aria di sfida.
La sfida però la vince il neo entrato che neutralizza il forte ma centrale tiro a mezza altezza del numero otto locale.
Desolazione ospitalese, mani nei capelli, disperazione in panchina.
Fortunatamente l'eccesso di adrenalina incorporata per la prodezza dal dischetto, porta il numero dodici ad una topica determinante nei minuti susseguenti.
Su una palla in profondità per Bianco che sembra lunga per il giovane attaccante ospitalese, inventa una scriteriata uscita ben fuori l'area. Il bravo numero sette locale lo precede e lo salta di slancio quindi alza la testa: avrebbe anche la possibilità di tirare, la porta è sgombra -solo un po' in diagonale- ma egli preferisce pennellare un regale pallonetto per l'accorrente Tessarin dall'altro lato della porta.
Il bomber tascabile della formazione di Zama si trova quindi davanti al pallone che tutti vorrebbero avere: a mezza altezza, preciso coi giri contati, in discesa, solo da mettere in rete con pregevole tuffo a volo d'angelo. Rete che si gonfia, pari che si concretizza. Felicità.
Inutile pretendere di più, davanti ad una vittoria svanita, con una sconfitta che stava materializzandosi, il punto guadagnato forse è da tenere come un tesoro.
Nonostante tutto ciò l'Ospitalese tenta il sorpasso scercando di sfruttare la superiorità numerica, numerosi palloni cadono nell'area degli adriatici da cross prevalentemente da destra, ma la difesa riesce a respingere sempre.
Termina l'incontro e ciascuno rimpiange o recrimina qualcosa come quasi sempre succede.
Domenica trasfertona a Goro, visita a una squadra in salute e davanti in classifica.
Quindi pochi minuti dopo, ancora una discesa degli ospiti; Zama a contatto con l'attaccante finisce a terra trascinando l'avversario e l'arbitro decreta la massima punizione.
Proteste vivaci, fa giustizia il numero nove che spara alto sulla trasversale.
Termina il tempo con i locali ancora in vantaggio ma un po' in affanno.
Sono gli ospiti che incredibilmente nella seconda frazione, approfittano ancora di qualche solenne dormita della squadra in arancione.
Da un'altra punizione fuori l'area, si dà il tempo all'avanti ospite di posizionarsi per bene e di tirare verso la porta: il tiro è preciso e con traiettoria velenosa, batte sulla traversa e si impenna.
Ricade fatalmente tra i piedi del numero 15 "ricciolino" che mette in rete dopo essere appena salito in campo.
Castigatore dell'Ospitalese come l'anno passato, ma questa volta fa ancora di più. Su una veloce battuta da corner, con i nostri ancora colpevolmente a sbraitare con l'arbitro per una decisione non condivisa nell'azione precedente, il traversone dal vertice destro dell'area viene intercettato da un braccio di Turatti, nessuna esitazione da parte della giacchetta nera: rigore.
Guazzabuglio di grandi dimensioni attorno al giudice di gara, spinte e reclami, urla dalla panchina.
Le solite inutili proteste di queste occasioni, va già bene che non sortiscano cartellini, per le vibrate proteste, ai più esagitati.
Il ricciolino di prima, prende palla e la deposita sul dischetto, Polelli -in cuor suo certamente infastidito per l'ennesimo rigore contro costretto a subire (media uno a partita)- aspetta fermo la trasformazione. Fa bene a non muoversi, il tiro è centrale ma forse perchè fin troppo facile da parare o da respingere, si impappina e si fa passare la battuta non irresistibile sotto la pancia.
Vantaggio in rimonta del Magnavacca. Incredibile, una partita dapprima in forte discesa, si mostra adesso come l'Alpe più alta da scalare, la cima più impervia da risalire.
Mancano ancora venti minuti ma lo scoramento, la rabbia e la frenesia portano inevitabilmente ad errori di valutazione, a passaggi fuori misura.
Il sentimento profuso però è quello giusto, è quello che piace al Mister, tanto impegno deve portare a qualcosa di positivo.
Succede che su un'azione concitata in area del Magnavacca, il portiere Broccoli, finora protagonista per meriti sportivi, diventa personaggio principale grazie ad un momento di follia durante il quale assesta un calcio a Turatti a terra. L'arbitro se ne avvede ed espelle il numero uno assegnando il rigore del possibile pari all'Ospitalese, alla battuta è Finardi.
Imperturbabile, nonostante attorno ci siano ancora le proteste e i lai degli ospiti, guarda il portiere di riserva con aria di sfida.
La sfida però la vince il neo entrato che neutralizza il forte ma centrale tiro a mezza altezza del numero otto locale.
Desolazione ospitalese, mani nei capelli, disperazione in panchina.
Fortunatamente l'eccesso di adrenalina incorporata per la prodezza dal dischetto, porta il numero dodici ad una topica determinante nei minuti susseguenti.
Su una palla in profondità per Bianco che sembra lunga per il giovane attaccante ospitalese, inventa una scriteriata uscita ben fuori l'area. Il bravo numero sette locale lo precede e lo salta di slancio quindi alza la testa: avrebbe anche la possibilità di tirare, la porta è sgombra -solo un po' in diagonale- ma egli preferisce pennellare un regale pallonetto per l'accorrente Tessarin dall'altro lato della porta.
Il bomber tascabile della formazione di Zama si trova quindi davanti al pallone che tutti vorrebbero avere: a mezza altezza, preciso coi giri contati, in discesa, solo da mettere in rete con pregevole tuffo a volo d'angelo. Rete che si gonfia, pari che si concretizza. Felicità.
Inutile pretendere di più, davanti ad una vittoria svanita, con una sconfitta che stava materializzandosi, il punto guadagnato forse è da tenere come un tesoro.
Nonostante tutto ciò l'Ospitalese tenta il sorpasso scercando di sfruttare la superiorità numerica, numerosi palloni cadono nell'area degli adriatici da cross prevalentemente da destra, ma la difesa riesce a respingere sempre.
Termina l'incontro e ciascuno rimpiange o recrimina qualcosa come quasi sempre succede.
Domenica trasfertona a Goro, visita a una squadra in salute e davanti in classifica.
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