mercoledì 25 febbraio 2015

FINALMENTE SI FESTEGGIA

Goleada ravvivante con doppietta di Peval



Ospitalese: Ansaloni, Bettini, Turatti, Temporin, Vanni, Bosi, Arena, Cappello M. [dal 50' Muto], Berardi [dal 46' Mainardi P.], Gnudi [dal 60' Foschi] Cappello A.

a disp. Mazzanti, Lazzari, Mazarese, Bandiera                             All. Brancalion

reti: Turatti, Paolo Mainardi 2, Muto

Campo pesante causa le abbondanti piogge ma sistema drenante che ha funzionato al meglio e gara quindi ampiamente giocabile. Ospitalese che ritorna alla vittoria dopo diversi colpi a vuoto che naturalmente si sono ripercossi sulla classifica generale facendo scendere in graduatoria la compagine di Brancalion. 


 Leggendo la formazione e guardando il risultato e i marcatori si può esssere portati ma pensare banalmente la facile equazione: ritorno di Turatti=vittoria assicurata.

Non è così e lo diciamo subito, il reintegro negli undici titolari del forte cursore di fascia ha certamente giovato alla manovra e ha dato maggior energia in fase di impostazione ma il merito della vittoria è da ascrivere a tutti i diciotto presentatisi in campo contro la Sangiovannese. 
Squadra, questa di Ostellato, sicuramente inferiore come tasso tecnico ma rocciosa e rognosa nei moduli di gioco come nei contrasti e quindi da prendere con le molle perchè capace di aumentare le forze in virtù  della coesione dei reparti. 
Difensori ospiti che mettono sotto osservazione dal primo minuto Gnudi che si sa, queste attenzioni non gradisce e che lo fanno "saltare", tanto da prendersi un'ammonizione per proteste in reazione ad un fallo ricevuto e lo tolgono dalla partita per parecchio.
Sulla linea dei centrali  schierati da Brancalion torna però "sicurezza" Bosi accanto a Vanni e per gli avanti ospiti non ce n'è per tutti i novanta minuti. Ansaloni, oggi tra i pali e autore di un interpretazione alla olandese vecchio stampo con uscite sin sulla trequarti, non viene importunato spesso e fa il suo onesto dovere infilato solo dal rigore che tra l'altro aveva intuito.
Ci vuole però del tempo prima di sbloccare il risultato. Turatti va in rete al 30': su assist più o meno volontario di tacco di  capitan Temporin il sinistro del numero 3 si insacca rasoterra a sinistra del portiere che successivamente si sfoga verso la panchina ospite rea di qualche apprezzamento di troppo nei suoi confronti. Non si capisce troppo la dinamica di quel che è successo, di sicuro è che sale subito il livello di animosità in campo e ci sono dieci minuti giocati con forte ardore.

Ripresa che vede Berardi restare negli spogliatoi e entra sul rettangolo il declassato capitano Paolo Mainardi. 
Relegato in panca per più turni consecutivi, complice una forma approssimativa e un gioco dalla metà campo in su che non lo coinvolgeva troppo, il senatore dell'attacco ha accettato con correttezza e rassegnazione le decisioni del mister ma appena gli viene messo un servizio giocabile ecco che subito bolla; su bel cross basso del solito Turatti il gigante buono biancorosso mette lo scarpino davanti e devia in rete per il raddoppio. 

Solo una squadra in campo, l'Ospitalese preme per mettere al sicuro il risultato. 
C'è la Sangiovannese e Muto, in campo dal 50esimo al posto dell'acciaccato Cappello junior, si ricorda di ciò: su passaggio dalla fascia sinistra, indovinate da parte di chi, Gnudi svirgola, Nello tentenna e si fa ribattere, interviene il buon Crescenzo che incrocia di destro e insacca.

Un generoso rigore per gli ospiti riapre almeno in teoria i giochi ma le squadre sono stanche, il fango sulle casacche è pesante da portare in giro, i riflessi appannati determinano falli con infinite e stucchevoli discussioni con picche e ripicche ma niente di serio: solo cartellini gialli (ben nove in totale) distribuiti dal senza colpe giovane arbitro.
I
l recupero dovrebbe viaggiare sul quarto d'ora..
Quasi sul fischio di chiusura, percussione imponente di Temporin che fa fuori un paio di uomini e appena dentro l'area lascia partire il destro.
Troppo centrale però, il portiere intercetta ma ribatte sui piedi di Peval che ribatte in rete ringraziando tutti.

 

Rivedibile qualche elemento non troppo dinamico ma con le attenuanti del terreno infame, quello che non sfugge è l'importanza di recuperare Turatti e di far tesoro di Bosi, oggi sicuramente in gran spolvero e letteralmente insuperabile. 

Per finire, sono tornati in tribuna gli O.M. Boys che, forse per il freddo, forse perchè largamente incompleti, sono un po' molli e flosci e non scaldano l'atmosfera coi bei cori di una volta preferendo scendere in volgari cori ad personam che non suscitano un gran interesse e che azzerano il fattore simpatia del gruppo.
Aspettiamo momenti migliori.

mercoledì 18 febbraio 2015

ANCORA POCO INCISIVI

Non si approfitta della superiorità numerica


Quartiere – Ospitalese   1 – 1    Gnudi


Ospitalese: Kalogeropoulos, Mazarese. Bettini, Mainardi A., Vanni, Temporin, Arena, 
Cappello M., Berardi [dal 57’Cappello A.] , Gnudi [dal 50’ Mainardi P.], Maiani [dal 46’ Turatti]


a disp. Ansaloni Ciampagna, Mazzanti, Bandiera       All. Brancalion


Insidiosa trasferta odierna presso una immediata inseguitrice dell’attuale Ospitalese risucchiata, dopo i non buoni risultati delle ultime partite, in una anonima zona di centro classifica.

La formazione è ancora una volta estemporanea, dettata dalla disponibilità dei tanti che per un motivo o per l’altro, negano a mister Brancalion la soddisfazione di schierare per una volta la formazione ideale.

Cambia la coppia centrale, accanto al riconfermato Temporin, rientra Vanni. 
Bassi all’esterno giocano ancora i due ragazzini terribili  Bettini e Mazarese.

Centrocampo assortito attorno all’influenzato Andrea Mainardi che però si fa trovare disponibile, con Marco Cappello e sulle fasce Arena e Maiani.

Davanti la falsa coppia di attaccanti Berardi e Gnudi, punteri improvvisati per esigenze tattiche ma trottolini in grado di mettere a disagio difese statiche e poco armoniose.

Gli insegnamenti di Brancalion forse sono difficili da recepire e rimangono nello spogliatoio perché la prima volata in fascia della veloce ala di casa prende in contropiede l’intera difesa Ospitalese. 
Palla al centro dove il solo Mazarese non basta a intercettare la palla che perviene sui piedi del solitario numero undici che impallina Kalogeropoulos impotente.


Sono passati 9 minuti, gli urlacci del mister producono la reazione. Due minuti più tardi ecco la risposta: intercetto a metà campo di Cappello Marco e palla repentina ad Andrea Mainardi che imbecca al volo Gnudi in un corridoio centrale che taglia la retroguardia di casa. 
Solo davanti all’estremo lo beffa con un sopraffino tocco di esterno sinistro. 
Torna al gol il bomber ma soprattutto torna al gol l’Ospitalese che da parecchio non produce .

Gnudi è imprendibile e, come solito, poco tutelato dallo statico arbitro odierno che però non può esimersi, all’ennesimo intervento questa volta da dietro sulle caviglie, dall' espellere il numero cinque decretando una superiorità numerica assolutamente da sfruttare.

Cerca di sfruttare questo vantaggio la squadra di Brancalion ma il Quartiere si chiude bene in questo momento di difficoltà.  
Dietro si vive il resto del primo tempo senza ansie con Temporin che dirige da par suo, davanti invece Maiani è in giornata no, stanco e inconcludente;Arena sulla fascia opposta non riesce mai a fare superiorità, in più  sembra che Gnudi sia sofferente. 
Mister Brancalion non esita un istante a chiedere al ritrovato Turatti, accomodatosi dopo quasi un intero girone trascorso in convalescenza, se se la sente di entrare.

La risposta è ovviamente positiva e il numero quattordici sta già scaldandosi a bordo campo (non vedeva l'ora).
A inizio ripresa, dopo 112 giorni dal brutto incidente di San Giovanni, la fascia sinistra è di sua competenza ma a uscire è Maiani.
La spinta del nuovo entrato si fa subito sentire, le sue ripartenze brucianti creano affanno nella difesa avversaria anche se la mancanza di allenamento si fa sentire.
Al momento di concludere però manca sempre il tocco decisivo, la stoccata finale e la retroguardia di casa si salva sempre senza troppi patemi.
Esce Gnudi dolorante, entra Paolo Mainardi che si rende pericoloso di testa con buona deviazione volante su buon cross dalla destra, la palla termina a lato di poco.
Entra anche il più grande dei Cappello a macinare sulla destra mentre il fratello Marco, alle prese con un oscuro lavoro di marcatura e sacrifico sull'uomo di punta avversario, non può tentare una soluzione delle sue sempre troppo distante dal bersaglio grosso.
La partita si accende sul finale per alcune decisioni arbitrali non condivise dalla dirigenza di casa, alcuni falli non sono sanzionati nella maniera dovuta ma il pallone è ancora tra i piedi dell'Ospitalese.
E' il 90esimo: un lancio sul filo del fuorigioco, sonoramente contestato dai tifosi locali, trova Arena da solo al limite dell'area; buon controllo di destro che accompagna avanti il pallone e sul recupero del difensore lascia partire un sinistro potente e preciso all'indirizzo della porta avversaria.

La traiettoria è buona, il pallone rimane basso però non abbastanza perchè la sfera va a finire la sua corsa sulla traversa della porta strozzando in gola l'urlo della panchina ospitalese.
Sono segnali, la squadra nonostante tutti gli sforzi, non ha prodotto il risultato che si era prefisso, la sfortuna ha colpito ancora sotto forma di legni colpiti e la svista iniziale della retroguardia ha prodotto lo svantaggio che subito si è materializzato.
E' una stagione così, altalenante e poco vantaggiosa, adesso però non bisogna lasciarsi inghottire dalle numerose squadre in avvicinamento.
Domenica c'è la Sangiovannese, può rientrare Bosi, forse Bonomo, ma si perde ancora Andrea Mainardi alla ennesima ammonizione fatale.
Nota di colore per finire e particolare subito notato dai giocatori, la mancanza sugli spalti dei fedelissimi O. M. Boys al seguito della squadra.
Mancavano questa volta sulla tribuna di Quartiere le bandiere e gli striscioni che solitamente accompagnano la partita dell'Ospitalese.
Che sia colpa della flessione della squadra e che sia solo una questione di risultati o i ragazzi hanno trovato diversivi più gratificanti dei cori di incitamnto alla squadra?
 Staremo a vedere con la prossima partita tra le mura domestiche.
















lunedì 2 febbraio 2015

NON NE VA BENE UNA

 Castigati da una prodezza irripetibile
 O. Quartesana - Ospitalese 1 - 0

Ospitalese: Ansaloni, Mazarese [dal 70' Berardi], Bettini, Mainardi A., Muto [dal 46' Bandiera], Ciampagna, Arena, Cappello M., Mainardi P.,Temporin, Cappello A.[dal 55' Lazzari],


a disp. Kalogeropoulos, Vanni, Mazzanti, Vignali                   All. Brancalion

La scarsa vena realizzativa e gli sbagli sottoporta sono fatali all’Ospitalese nella trasferta di Quartesana, teatro l'anno scorso di un incontro terminato al calor bianco e fortemente deleterio per l'esito della classifica finale.

Su un campo altamente inzuppato dalla abbondante pioggia caduta e ben presto tramutatosi in poltiglia fangosa, i giocatori fanno fatica a costruire giocate degne di nota.
La fascia adiacente le panchine ha enormi pozzanghere dove il pallone non rotola nemmeno, la metà campo più vicina agli spogliatoi è ridotta assai male con l'area del portiere a forte rischio di sabbie mobili.


Primo tempo di marca Ospitalese che attacca con le giocate di un ispirato Andrea Mainardi che non hanno mai sfogo però sul gigantesco portiere ospite, la formazione di Brancalion è messa in campo ancora una volta facendo la conta dei superstiti, disposta con un classico 4 4 2 .
In porta c'è Ansaloni con i riconfermati Bettini e Mazarese sugli esterni, in mezzo alla difesa l'inedita e nuova coppia assortita per l'occasione composta da Ciampagna eTemporin.
In mezzo al pantano cercano di sradicare palloni dalla fanghiglia Andrea Mainardi, riconfermato capitano, che sembra a suo agio nel macinare le zolle appesantite e si muove con fare gladiatorio e il ripescato Muto che cerca di arginare le avanzate dei padroni di casa. 
Sulle fasce, con frequenti interscambi, si muovono il più grande dei Cappello e il peso piuma Arena che nonostante tutto riesce a galleggiare nella palude ed è artefice di una favolosa palla gol confezionata per il capitano nel secondo tempo purtropposprecata.
Davanti Paolo Mainardi fa coppia con Marco Cappello che si trovano subito a dover pattinare nella metà campo più ostica e quindi fortemente in imbarazzo di equilibrio.
D’altra parte il Quartesana arroccato per bene in difesa e con il centrocampo chiuso a protezione, rinuncia alla manovra bassa ma tenta sempre l’affondo per il veloce nove con lanci nella metà campo senza melma dove la nuova coppia centrale, un concentrato ad alto tasso di perizia ed esperienza, se la cava sempre d’altezza.

Il secondo tempo inizia con la veronica del secolo del numero 5 locale che indovina un tiro d’esterno destro, non si sa quanto intenzionale, dal limite dell’area che si infila nel sette alle spalle dell’incolpevole Ansaloni. 
La manovra di avvicinamento a dire il vero viene consentita alla squadra di casa con tre passaggi indisturbati dalla metà campo con l'appoggio al goleador di giornata con un tocco ravvicinato e la conclusione fantastica avviene senza che qualcuno lo ostacoli seriamente. Ma tant'è.













E’ l’episodio che decide l’esito della partita e che determina la sconfitta della squadra di Brancalion che le tenta tutte pur di raggiungere un meritatissimo pari. 

Non contano gli inserimenti di Bandiera, che oltre ad aumentare il peso dell'attacco nelle mischie, riesce solo a confezionare alcune sponde; nemmeno Lazzari incide con la sua corsa sulla corsia di sinistra mentre Berardi, peraltro a corto di condizione, non riesce a bissare nei venti minuti a disposizione, il gol che suggellò l'esordio con la maglia ospitalese nella notturna partita di coppa.

La panchina tutta, a metà ripresa, reclama un rigore ai danni di Marco Cappello che finisce a terra nell'area avversaria; per tutta risposta invece viene redarguito dall’incerto arbitro Pasquali correndo il rischio di essere ammonito: la giacchetta nera infatti tiene in mano per lungo tempo il cartellino giallo e resta il dubbio dell'ammonizione.


Nonostante le numerose palle gettate nell’area del Quartesana, non si trova la deviazione giusta e si giunge al novantesimo con l’ennesima prestazione sufficiente infangata, in tutti i sensi, da una invenzione di una delle sporadiche occasioni locali e che determina una sconfitta immeritata.

Se la fortuna da tempo non assiste la squadra, tra infortuni, autogol, errori arbitrali e quant’altro, è tempo che il Presidente Mazzanti escogiti a breve un qualche rito propiziatorio al fine di invertire la tendenza. 
Dall'alto della sua esperienza deve trovare l'antidoto a questa infinita serie di episodi negativi e interrompere questo maligno flusso negativo che innervosisce fatalmente anche allenatore e giocatori.
Aspettiamo fiduciosi.