lunedì 2 febbraio 2015

NON NE VA BENE UNA

 Castigati da una prodezza irripetibile
 O. Quartesana - Ospitalese 1 - 0

Ospitalese: Ansaloni, Mazarese [dal 70' Berardi], Bettini, Mainardi A., Muto [dal 46' Bandiera], Ciampagna, Arena, Cappello M., Mainardi P.,Temporin, Cappello A.[dal 55' Lazzari],


a disp. Kalogeropoulos, Vanni, Mazzanti, Vignali                   All. Brancalion

La scarsa vena realizzativa e gli sbagli sottoporta sono fatali all’Ospitalese nella trasferta di Quartesana, teatro l'anno scorso di un incontro terminato al calor bianco e fortemente deleterio per l'esito della classifica finale.

Su un campo altamente inzuppato dalla abbondante pioggia caduta e ben presto tramutatosi in poltiglia fangosa, i giocatori fanno fatica a costruire giocate degne di nota.
La fascia adiacente le panchine ha enormi pozzanghere dove il pallone non rotola nemmeno, la metà campo più vicina agli spogliatoi è ridotta assai male con l'area del portiere a forte rischio di sabbie mobili.


Primo tempo di marca Ospitalese che attacca con le giocate di un ispirato Andrea Mainardi che non hanno mai sfogo però sul gigantesco portiere ospite, la formazione di Brancalion è messa in campo ancora una volta facendo la conta dei superstiti, disposta con un classico 4 4 2 .
In porta c'è Ansaloni con i riconfermati Bettini e Mazarese sugli esterni, in mezzo alla difesa l'inedita e nuova coppia assortita per l'occasione composta da Ciampagna eTemporin.
In mezzo al pantano cercano di sradicare palloni dalla fanghiglia Andrea Mainardi, riconfermato capitano, che sembra a suo agio nel macinare le zolle appesantite e si muove con fare gladiatorio e il ripescato Muto che cerca di arginare le avanzate dei padroni di casa. 
Sulle fasce, con frequenti interscambi, si muovono il più grande dei Cappello e il peso piuma Arena che nonostante tutto riesce a galleggiare nella palude ed è artefice di una favolosa palla gol confezionata per il capitano nel secondo tempo purtropposprecata.
Davanti Paolo Mainardi fa coppia con Marco Cappello che si trovano subito a dover pattinare nella metà campo più ostica e quindi fortemente in imbarazzo di equilibrio.
D’altra parte il Quartesana arroccato per bene in difesa e con il centrocampo chiuso a protezione, rinuncia alla manovra bassa ma tenta sempre l’affondo per il veloce nove con lanci nella metà campo senza melma dove la nuova coppia centrale, un concentrato ad alto tasso di perizia ed esperienza, se la cava sempre d’altezza.

Il secondo tempo inizia con la veronica del secolo del numero 5 locale che indovina un tiro d’esterno destro, non si sa quanto intenzionale, dal limite dell’area che si infila nel sette alle spalle dell’incolpevole Ansaloni. 
La manovra di avvicinamento a dire il vero viene consentita alla squadra di casa con tre passaggi indisturbati dalla metà campo con l'appoggio al goleador di giornata con un tocco ravvicinato e la conclusione fantastica avviene senza che qualcuno lo ostacoli seriamente. Ma tant'è.













E’ l’episodio che decide l’esito della partita e che determina la sconfitta della squadra di Brancalion che le tenta tutte pur di raggiungere un meritatissimo pari. 

Non contano gli inserimenti di Bandiera, che oltre ad aumentare il peso dell'attacco nelle mischie, riesce solo a confezionare alcune sponde; nemmeno Lazzari incide con la sua corsa sulla corsia di sinistra mentre Berardi, peraltro a corto di condizione, non riesce a bissare nei venti minuti a disposizione, il gol che suggellò l'esordio con la maglia ospitalese nella notturna partita di coppa.

La panchina tutta, a metà ripresa, reclama un rigore ai danni di Marco Cappello che finisce a terra nell'area avversaria; per tutta risposta invece viene redarguito dall’incerto arbitro Pasquali correndo il rischio di essere ammonito: la giacchetta nera infatti tiene in mano per lungo tempo il cartellino giallo e resta il dubbio dell'ammonizione.


Nonostante le numerose palle gettate nell’area del Quartesana, non si trova la deviazione giusta e si giunge al novantesimo con l’ennesima prestazione sufficiente infangata, in tutti i sensi, da una invenzione di una delle sporadiche occasioni locali e che determina una sconfitta immeritata.

Se la fortuna da tempo non assiste la squadra, tra infortuni, autogol, errori arbitrali e quant’altro, è tempo che il Presidente Mazzanti escogiti a breve un qualche rito propiziatorio al fine di invertire la tendenza. 
Dall'alto della sua esperienza deve trovare l'antidoto a questa infinita serie di episodi negativi e interrompere questo maligno flusso negativo che innervosisce fatalmente anche allenatore e giocatori.
Aspettiamo fiduciosi.

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