lunedì 6 maggio 2013

PIU' BRUTTI DI COSI'

Dopo tutto basta l'uno a zero


Torneo Tavolini Goro - Ospitalese (and) 2 - 1
Ospitalese: Kalogeropoulos, Vanni (Montanari), Mazarese (Muto), A.Mainardi, Ciampagna, Bonomo, Bosi, Brunelli (Bandiera), P.Mainardi, Cappello, Maiani (Lazzari)
A disp. Mazzoni, Monti, Vignali
Prima partita del torneo Tavolini che va in onda nella lontana Goro e che l’Ospitalese affronta con tutti i reduci dallo spareggio di Portomaggiore tranne Cappello Andrea infortunato e Ricci Lucchi assente giustificato.

Mister Brancalion non modifica i titolari e fa giocare l’undici già utilizzato in altre partite. Davanti Diego la difesa a quattro con Ciampagna e Bonomo ormai coppia di fatto e Vanni e Mazarese esterni bassi con licenza di spingere in un campo dalle grandi dimensioni.

Centrocampo con Mainardi Andrea e Brunelli a supportare Cappello Marco e Bosi larghissimi sulle fasce nelle intenzioni a loro volta pronti a innescare i due bomber Maiani e Paolo Mainardi.
Comincia benissimo la formazione ospite che coglie subito il vantaggio con un tiro dal limite senza pretese di Maiani che  però il portiere locale non trattiene e fa rotolare goffamente nella rete. Questo vantaggio insperato dovuto al gentile omaggio del numero uno assieme alla constatazione che la squadra ospite è ridotta ai minimi termini con solamente gli undici titolari in campo complice l’assenza di numerosi giocatori impegnati in un matrimonio di un loro collega, ha un effetto negativo devastante sulla conduzione della partita da parte dei giocatori ospitalesi.





 
Convinti di poter segnare in qualunque modo e situazione, non affrontano con il piglio dovuto le situazioni favorevoli e cercano invece il tocco in più o la giocata ad effetto per entrare nella difesa di casa. Che invece si difende con ordine e fermezza e seppur con elementi che presi individualmente non hanno limiti eccelsi, nell’insieme di reparto fanno invece barriera coesa con forza e determinazione.
Quindi come succede spesso nelle partite di terza categoria a fare la differenza sono i tocchi di alcuni elementi di spessore della squadra più triste assieme alla grinta degli altri componenti a fronte di attacchi avversari portati con manovre prevedibili, lente e senza alcuna cattiveria sportiva.


Si giunge alla fine del primo tempo con l’esiguo vantaggio rimediato a inizio gara, con un gol annullato a Ciampagna che forse c’era da guardarci ma con la sensazione che nemmeno il tè della sosta porterà benefici immediati.

Si è lasciato forse negli spogliatoi di Portomaggiore l’ardore e la carica agonistica giusta per affrontare una partita da dominare e vincere in scioltezza, l’occasione ghiotta di infierire su una squadra rimaneggiata per affrontare la gara di ritorno senza l’assillo del risultato; invece  forse si è portati inconsciamente a pensare di avere già il risultato acquisito col risultato favorevole dello spareggio.
Tenta Brancalion con alcuni cambi di rivitalizzare la squadra ma è il Goro invece che su azione di rimessa si presenta davanti a Kalogeropoulos con la sua punta di valore che ha tutto il tempo di prendere la mira e calciare un tiro preciso e forte al tempo stesso che sibila in diagonale e si insacca alla sinistra del portiere. Solita perla a sfavore ma in verità l’autore del gol ha avuto tutto il tempo di agire indisturbato  e tentare il colpo della domenica e il merito è tutto suo.


Squadra ospitalese distrutta nel morale con questo gol, cerca di riportarsi avanti nel punteggio ma né Cappello né Mainardi P. riescono a trovare la stoccata vincente. Il Goro invece contrariamente a quello che si poteva pensare non ha cali fisici e mostra di credere nell’impresa supportato da un indiavolato mister che non esita ad incitare i suoi anche con solari invettive pur di spronarli all’attacco.








La nemesi dell’incontro si compie all’85, su corner dei rombanti goranti la palla danza pericolosamente sulla linea di porta di Diego che smanaccia, Brunelli la rinvia piano quindi viene definitivamente insaccata dalla punta in completo verde.

Gli ultimi minuti più i quattro di recupero sono un assalto all’arma bianca, si cercano soluzioni da tutti i lati ma non si riesce a perforare il lungo difensore di porta casalingo. Ci riesce a dire il vero Cappello su concitata mischia in area, il quale ne rivendica l’assoluta validità, ma non è di questo parere l’arbitro Fiori che non convalida.

Umori tetri nello spogliatoio e tensione palpabile, la vecchia guardia cerca di sminuire gli effetti di questa cocente sconfitta ma è un vano tentativo, la figura infelice è stata fatta e non si può negare, resta la partita di ritorno ma servirà sicuramente un altro atteggiamento.

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