lunedì 26 ottobre 2015

BEFFA NEL FINALE

La dura legge del gol


Ospitalese - San Nicolò 0 - 1
Ospitalese: Polelli, Mazarese, Bettini, Bianco, Zama, Bonomo, Zoretich, Finardi [dal 55' Temporin], Tessarin [dal 72' Mainardi P.], Suggi, Turatti,

a disp: Bolognesi, Muto, Ciampagna, Berardi, Bandiera            All. Cappello

Mischia le carte Zama in occasione di questo Derby del Primaro per l'assenza di Andrea Mainardi a centrocampo e lo rimpiazza con Bianco mantenendo del resto quasi inalterato l'impianto della squadra della settimana prima.
 Questa partita in casa rappresenta un banco di prova importante per la squadra che deve fare risultato pieno forte del fatto che l'avversario, già battuto poco più di un mese fa in Coppa Emilia, rappresenta uno  scoglio abbordabile e che bisogna cominciare a sfruttare le partite casalinghe per rimontare in classifica se si vuole portare avanti un discorso di vertice.
Turatti viene rimesso sulla linea degli avanti inserendo Mazarese dietro e sarà l'elemento più pericoloso della squadra con diverse occasioni sfumate per un niente.
Pronti via e da corner Zoretich si avvita bene in area ma la palla prende il palo di destra schizzando in campo; l'Ospitalese carica fronte bassa e macina azioni, il San Nicolò è alle corde, Turatti coglie una traversa su un traversone che a volte -quando deve andare bene- finisce in rete, un difensore respinge in area con le mani ma l'arbitro lascia colpevolmente correre.
Si guadagnano calci d'angolo in serie che non trovano mai il varco giusto, ci sono anche diverse punizioni dal limite che rimangono impresse solo per il buffo balletto della doppia barriera che non sortisce mai sorpresa o confusione nel portiere.
In alleggerimento il San Nicolò mette la testa fuori poche volte ma arrivato nei pressi dell'area, Bonomo e soci non lasciano niente agli avanti ospiti che impegnano Polelli solo una volta.
Però ormai il primo tempo è finito.


 

La ripresa ricomincia e il ritmo è calato, i blu ospiti riescono anche a manovrare seppure senza mai offendere più di tanto. Cappello Andrea su invito di Zama sostituisce uno stanco Finardi per Temporin che si presenta subito con un tunnel e un fallo degno di ammonizione.
Però il ritmo cresce, Turatti in rapida successione prima si porta a spasso la difesa ma ha la palla sul destro e la deposita nelle braccia del portiere poi da centro area nell'azione successiva tenta una bella girata al volo, stavolta col piede preferito, con la palla che passa di un niente vicino al palo.
Bianco invece su un allettante invito di Tessarin, dopo una bella azione corale, tergiversa troppo facendosi bloccare il tiro, poi non sfrutta un'altra occasione sulla destra che termina con un timido cross a centro area.
Ma l'occasione monstre capita a Zorro Zoretich che, liberato bene da una veloce ripartenza sulla fascia opposta alla tribuna, fila via verso la porta seminando l'avversario diretto.
E' davanti al portiere in uscita e tenta l'aggiramento morbido con un tocco di destro a girare. Troppo felpato il tocco, poco angolata la direzione, le lunghe braccie e le manone del portiere fanno sedere la panchina tutta pronta all'esplosione di gioia. E' il 38'.
Nel frattempo Paolo Mainardi è entrato per un agitato Tessarin mortificato al centro dell'attacco dalle poche palle giocabili ricevute e quasi mai in sintonia con i compagni di reparto.
Quando lo zero a zero sembra scolpito sul finale di questa partita non proprio entusiasmante, ecco l'epilogo che non ti aspetti secondo le più rigide leggi del calcio.
Come può una squadra in difficoltà per buona parte della gara cambiare il senso della stessa a volte è solamente un episodio: una punizione al 90' dal limite dell'area e forse più per il San Nicolò.
Il tiro non è propriamente un bolide ma passa attraverso la barriera e forse batte anche per terra.
Polelli sulla riga di porta ribatte ma debolmente, si trova in maniera avveduta lì davanti il numero 9 -i difensori ospitalesi dicono in posizione di fuorigioco- che ribatte in rete colpendo al cuore la squadra di casa. L'arbitro non ne vuol sapere delle proteste e già in overtime sigla sul suo taccuino il cambio del risultato. I restanti minuti di recupero sono ininfluenti, l'Ospitalese e scarica e demoralizzata, aspetta con costernazione il triplice fischio.
Logica invece la soddisfazione dei giocatori della squadra ospite che dopo essersi salvati grazie a pali e traverse, da rigori richiesti e non dati forse a torto dalla giacchetta nera, dopo le parate del portiere Bolognesi -esaltato suo malgrado dalla scarsa precisione degli attaccanti ospitalesi- e dopo aver prodotto al massimo due tiri verso la porta difesa da Polelli, si ritrovano vincenti coi tre punti in saccoccia.
Come dire: Ospitalese da rivedere sulla concretezza ma sicuramente poco fortunata e poco rispettata.


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