martedì 15 marzo 2016

CONTINUA IL DIGIUNO DI VITTORIE

Ennesimo pari casalingo senza sussulti

Ospitalese - Berra 1-1    Turatti (rig)

Ospitalese: Polelli, Bettini, Turatti, Mainardi A.[dal 58' Temporin], Frazzoni, Bonomo, Muto [dal 63' Bianco], Zama, Bandiera, Zoretich, Suggi [dal 85' Mainardi P.]

a disp. Vecchiati, Ciampagna, Monti, Tessarin All. Cappello A.

Pomeriggio domenicale molto ventilato, a volte molto fastidioso anche per gli spettatori in tribuna; per gli atleti in campo invece un'insidia in più perchè le traiettorie vengono modificate, smorzate o allungate a seconda del verso del passaggio.
Formazione che offre qualche cambiamento a centrocampo ma che si affida alla super difesa per tenere l'urto degli avanti del Berra che con Granata e company rappresentano un temuto spauracchio.
C'è la coppia centrale Bonomo-Frazzoni davanti a Polelli con laterali Bettini e Turatti con ampia libertà di avanzare.
Andrea Mainardi riprende la sua posizione nel cerchio di centrocampo con il compito di play maker basso aiutato in questo dal dinamismo di Muto e Suggi capaci di creare allo stesso tempo una valida cerniera mediana con Zama e Zoretich chiamati ad inventare la giocata per il solitario Bandiera al centro dell'attacco ospitalese.
 Dopo i primi momenti di studio con qualche azione per parte, a cavallo del 22 minuto c'è l'episodio che può cambiare la partita: Frazzoni in mischia in area corregge di testa verso la porta sguarnita, il numero 5 si immola per la causa e con la manona respinge la palla.
Rigore e allontanamento del difensore dal rettangolo di gioco, poi Turatti, freddo e preciso come uno specialista, insacca a dovere regalando il vantaggio alla squadra di casa.
La formazione di Zama reclama inutilmente un altro penalty qualche minuto dopo per altro fallo di mano in area su tiro di Andrea Mainardi e francamente risulta inconcepibile la decisione della giacchetta azzurra di sorvolare su un ineccepile episodio da massima punizione.
La non concessione del secondo rigore forse infastidisce e distrae alla lunga alcuni giocatori dell'Ospitalese che si innervosiscono e fatalmente finiscono per non giocare più. Dopo l'intervallo le squadre rientrano ma l'Ospitalese non c'è ancora.
Nonostante la superiorità numerica la squadra di capitan Bonomo non riesce a prevalere anzi subisce la pressione del Berra che vuole rimontare e velocizza il gioco.
Polelli non corre mai seri pericoli ma deve inopinatamente capitolare su una bruciante ripartenza della squadra ospite: il rilancio della difesa del Berra trova la sponda giusta sulla metà campo, da qui il rilancio a incrociare è perfetto per il numero nove in fuga sull’out destro. Il controllo è buono,  il tiro sopraffino perché la parabola è quella giusta per scavalcare il portiere in leggera uscita e insaccare nella rete senza ostacoli.
Logica l’esultanza del bomber ospite per la bella segnatura ma comprensibile lo scoramento dei locali infilzati in velocità con un’azione ben congegnata.

Si può dire che il Berra, trovato il pareggio, si accontenti del risultato raggiunto anche se dalla panchina continuano gli incitamenti  per proseguire la rimonta; la capolista vuole mantenere la testa della classifica ma l’Ospitalese per contro vuole il risultato di prestigio.

Le occasioni però non si manifestano e le azioni terminano sempre sul limite dell'area senza riuscire a concretizzarsi in maniera pulita.
Manca sempre l'ultimo passaggio o la determinazione per tentare la conclusione.
La squadra di casa conclude generosamente all'attacco , guadagna corner e costringe spesso l'avversario al fallo ma non c'è modo di cambiare il risultato.
L'incerto arbitro Ricciardi decreta la fine del match dopo 3 minuti di recupero dimostrandosi estremamente seccato per le rimostranze dei giocatori di casa che lo attorniano nel tragitto verso lo spogliatoio.





 

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