giovedì 24 marzo 2016

LA NUOVA CAPOLISTA

Almeno è stata una bella partita

Ospitalese - Ricci Goro 2-3           (Tessarin, Bonomo)

Ospitalese: Polelli, Bettini, Turatti, Suggi, Frazzoni, Bonomo, Temporin, Zama, Zoretich [dal 63' Bandiera], Tessarin, Bianco [dal 80' Mainardi P. ]

a disp. Vecchiati, Ciampagna, Vitale, Cappello, Muto All. Cappello

Il recupero infrasettimanale della partita Ospitalese - Goro si disputa in una serata fredda ma non troppo, su un campo in buone condizioni degno di partite importanti, al cospetto di una tribuna quasi gremita da parte di tifosi ospiti che si sono spostati di 80 km per cullare un sogno: tornare con la squadra prima in classifica. 
Sono presenti anche i tifosi locali, in numero minore, la partita è di cartello e ritornano dopo tanto per l'occasione anche gli O.M.Boys, rinforzati dal tifoso di lusso Luca Foschi, che si posizionano tatticamente sotto il tendone dietro la porta.
La squadra della laguna ha infilato una serie di risultati, non ultimo domenica scorsa la vittoria sul Lugo, che piano piano l'hanno portata nelle vicinanze del primo posto e complice la sconfitta della neo capolista Laghese in casa, in caso di vittoria ad Ospital Monacale si porterebbe al comando.
L'Ospitalese si sente un po' vittima sacrificale, la differenza in classifica è ampia, le ultime prestazioni sul campo sono totalmente contrarie -la sconfitta con la Sorgente pesa ancora tantissimo- in più all'arrivo del direttore di gara designato per l'occasione si scopre che la giacchetta nera è il famigerato Federico Finotti da Porto Tolle; il cesello finale.

Non c'è propriamente un buon feeling da parte della squadra di casa con il robusto e pignolo arbitro rodigino, buon ultimo l'arbitraggio del girone di andata a Berra condito da molte polemiche e rimostranze da parte del presidente Mazzanti. 
Invece diciamo subito che, complice la cavalleria e la buona condotta in campo di ambedue le squadre, la prestazione di Finotti, sempre caratterizzata dalla sfrontatezza nei confronti dei giocatori che a volte scivola nell'arroganza, scorre via ininfluente ai sensi del risultato.
Eccezion fatta, per la precisione,  per un fallo di mano in area di un difensore del Goro nel finale di partita che egli giudica involontario per l'esigua distanza non concedendo la massima punizione che avrebbe potuto cambiare il risultato.
La forza del Goro è impressionante fin dal primo minuto, i giocatori corrono a ritmo indiavolato e braccano il portatore di palla raddoppiando la marcatura, in difesa pochi fronzoli e il numero 8 che in cabina di regia smista quasi tutti i palloni come il numero 6 che invece prende tutti quelli di testa. Fortuna che davanti a Polelli, che nel primo tempo risulta quasi inoperoso, ritorna Bonomo in coppia con Frazzoni erigendo così una diga fatta di muscoli e centimetri. I soliti Bettini e Turatti tamponano sulle fascie; torna Zama a centrocampo con Temporin -che l'aria della sera gli fa bene ed è tonico ed effervescente come nelle migliori occasioni- con Bianco Suggi e Zoretich chiamati ad essere operativi nelle due fasi mentre Tessarin cerca di pungere una difesa di marcantoni che non gli lasciano spazio.

Tiene bene per mezzora l'Ospitalese ed è una bella partita, giocano bene i nostri, veloci nei tocchi e precisi negli scambi ma il Goro segna lo stesso su un azzeccato tiro incrociato da fuori che passa in mezzo a tutti i giocatori in area e va in rete lontano dal possibile intervento di Polelli.
Si scuote la squadra biancorossa che non barcolla arrivando all'intervallo senza ulteriori danni.
Comincia la ripresa, Turatti ha libertà di attaccare, copre Suggi dietro. Cerca di arrivare al tiro l'Ospitalese ma il portiere rimane indisturbato, passano quindici minuti ed è raddoppio: cambio campo verso il vertice sinistro d'attacco del Goro e Taddei aggancia bene rientrando su Bettini che lo perde, veloce prende il tempo anche su Frazzoni che arriva a chiudere un attimo dopo che il pallone è stato scagliato quasi all'incrocio impallinando ancora Polelli che nulla può.
Bandiera entra per Zoretich, la squadra forse ancora scossa, forse ancora in corso di assestamento tattico sbanda ancora. Da un fallo laterale sbagliato si sviluppa un'azione dei verde vestiti che porta il neoentrato 18 a colpire da dentro l'area posizionando la palla alle spalle del numero uno.
Potrebbe essere l'inizio della disfatta, mancano venti minuti, dalla tribuna l'entusiasmo dei tifosi forse contagia la squadra ospite che si distrae un minimo: quel tanto che basta a Tex Tessarin di girare sotto porta un pallone vagante e mettere in rete.

E' veemente l'Ospitalese, forse il Goro, che ha già fatto tutti i cambi, è stanco e con poche energie. Zama fa entrare Paolo Mainardi al posto di Bianco per attaccare con tre punte. C'è una punizione dal limite, tocca a superMario Bonomo, staffilata a mezza altezza che il portiere manco vede, la rete si ingonfia di brutto e il pallone viene recuperato in tutta fretta per la ripresa del gioco.
Mancano 7 minuti più 5 di recupero che il Goro considera esagerati, dalla panchina si rumoreggia.
Finotti non aspetta altro e si esibisce nel suo pezzo forte: l'espulsione dei giocatori (2) dalla panchina dopo aver esibito l'altra sua specialità che consiste nel bloccare l'abbandono dei panchinari
 per la doccia dopo il terzo cambio 
(e qui Vecchiati trema).
Dell'episodio contestato si è già detto, Zama parlerà a lungo davanti allo stanzino dell'arbitro sul concetto di breve distanza e di volontarietà applicata alle braccia più o meno distese lungo il corpo nei contatti in area, di altre occasioni non ce ne sono nonostante un arrembante assedio che vede i difensori ospiti sparare la palla il più distante possibile.
Applausi convinti della tribuna ai nuovi primi della classe che poi festeggiano rumorosamente  negli spogliatoi non prima però di aver lodato e fatto i complimenti alla squadra di Bonomo e Co. per la partita disputata.


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