lunedì 1 febbraio 2016

TERZO PARI CONSECUTIVO

 Ritorno caratterizzato dal segno ics

 Ospitalese-Dogatese 2-2    Zoretich, Mainardi P.

Ospitalese: Polelli, Mazarese, Bettini, Mainardi A., Zama, Ciampagna, Muto [dal 85' Suggi], Temporin, Mainardi P. [dal 70' Bandiera], Bianco [dal 73' Turatti], Zoretich

a disp. Vecchiati, Foschi, Mazzanti, Vitale            All. Cappello A.

 L'Ospitalese affronta la terza di ritorno con la Dogatese, con un altra mancanza pesante: bomber Tessarin, causa influenza, non si è allenato in settimana ed è oggi solamente spettatore convalescente del match.
Mister Zama non vuole brutte sorprese e, anche se la partita casalinga sembra sulla carta abbordabile, non rischia le due punte lasciando solo Paolo Mainardi in attacco sorretto in teoria dagli esterni alti Zoretich e Bianco capaci di offendere in qualsiasi momento. Il centrocampo vede il rientro di Andrea Mainardi finalmente in grado di riprendere il suo posto, a farne le spese il giovane Suggi, mentre completano il reparto la veemenza e la prestanza fisica di Muto e Temporin.

Zama si colloca ancora una volta sulla linea difensiva con un nuovo compagno di reparto, Ciampagna difatti fa le veci di Vanni ancora ai box, mentre sulle corsie dei terzini viaggiano Bettini e Mazarese. In porta il solito Polelli che ha assorbito bene il trauma della domenica passata e si è allenato per bene in settimana con l'ausilio di Fiorenzo Magni che è tornato nella veste di trainer dei portieri.
Panchina bene assortita dove trovano posto Bandiera, dal quale non traspare il minimo segnale di irritazione per le scelte del mister, Turatti che spera di non dover essere della partita per poter riassorbire al meglio il trauma pregresso  e ancora una volta Foschi che sfila a Vecchiati il taccuino del reporter e segna lui questa volta formazioni e minuti per il tabellino della partita. Completano i 18 i giovani Mazzanti e Vitale. 
Tempo mite ma non c'è più il sole del mattino, comincia a cambiare la temperatura e la partita inizia.
Primo tempo che si segnala per il ritmo blando delle due squadre che fraseggiano a centrocampo e cercano l'imbeccata giusta per i relativi bomber. 
Il Dogato, ad occhio la formazione con l'età media più alta del girone, certamente non disdegna il possesso palla dell'Ospitalese che fa un buon giro palla ma che non cerca mai l'uno contro uno con i suoi incursori più veloci. 
La partita in verità potrebbe essere caratterizzata già nei primi minuti se Zoretich centrasse la porta con una bella incornata che invece spedisce incredibilmente a lato, quindi deve aspettare il 41esimo per rifarsi degnamente. 
L'azione nasce da Bianco che finalmente lascia andare le redini e crea superiorità, la palla perviene a Muto che tenta il tiro ma viene stoppato, dal rimbalzo, sul pallone arriva il giocatore col codino che tira di destro, c'è anche una deviazione, il risultato è il gol. 
Una volta che si può andare al riposo in vantaggio. 
La ripresa cambia fortunatamente registro, c'è più dinamismo, Temporin si batte caparbiamente in mezzo e sradica palloni in quantità che arrivano però dalle parti del portiere dogatese senza pericolosità.


La partita torna in parità dopo una decina di minuti su uno dei pochi tiri contro la porta di Polelli, la ribattuta della barriera su un tiro di punizione è presa per prima dal numero 8 Felloni che indovina il tiro perfetto al volo, il pallone va nell'angolo alto alla destra di Giulio che non la vede nemmeno partire. Colpevolmente poco reattivi i difensori ospitalesi, tiro della domenica, con molto merito, per il giocatore ospite che segna il suo primo gol in campionato.
Reazione piccata della squadra di casa che ristabilisce subito le distanze, non passa un giro di lancette e Paolo Maianrdi sigla il suo secondo gol col classico colpo all'indietro di testa su rimessa laterale, uno degli schemi che produce ogni tanto l'effetto desiderato. 
L'abbraccio del bomber a bordo campo con Bandiera è un momento suggestivo e commovente che molti colgono, sfortunatamente il fotografo non è pronto a fissare il fotogramma che avrebbe concorso al premio "Cuore" dell'anno e si può solo raccontare.
Come spesso accade, la squadra sembra paga del vantaggio minimo acquisito, mantiene il predominio teritoriale ma non è sufficientemente cattiva sotto porta e  si lascia infilare spesso sulle ripartenze. 
Ancora una clamorosa impresa balistica, questa volta del numero 7 Pasin (anche lui al battesimo del gol in campionato), riporta in pareggio la partita; da una situazione confusa al limite dell'area la palla perviene al laterale sul vertice destro dell'area, da qui con una palombella irriverente ma con una traiettoria diabolica, infila l'incolpevole Polelli per la seconda volta nello stesso angolo alto.
Zama schiuma rabbia e si popone prima a centrorcampo poi sul finale anche in attacco. Entra Bandiera per il marcatore del primo gol e si rischia anche Turatti che  conquista spesso la linea di fondo con facilità ma quando mette in mezzo in un modo o nell'altro la difesa libera sempre.
Grande pressione finale con calci d'angolo a ripetizione guadagnati dalla squadra di casa, qualche mischia e qualche punizione mai andata a buon segno. 
Il terzo pareggio consecutivo è il risultato anche dopo i quattro minuti di recupero concessi dall'arbitro che fischia la fine delle ostilità. 
Visi tirati e facce cupe accompagnano la doccia con i giocatori consci di avere perso l'occasione per un risultato migliore alla loro portata.


   

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