martedì 2 dicembre 2014

SCONFITTA CASALINGA

Ospitalese messa sotto senza attenuanti

Ospitalese - Codrea 0 - 2

Ospitalese: Bosi A, Mazarese, Cappello A., Mainardi A., [dal 50' Mainardi P.], Vanni, Ciampagna [dal 50' Cesari], Cappello M., Zama [dal 63' Lazzari], Bandiera A., Temporin, Maiani

a disp . Ansaloni, Bettini, Vignali, Mazzanti                     All. Brancalion


Domenica piovosa nella mattinata e a sprazzi anche nel pomeriggio. Il terreno del campo sopporta bene: l’erba è al taglio giusto e di un colore smeraldino che lascia incantati alla visione.   
Sono le condizioni più belle per giocare con  temperatura ottimale e scivoloni garantiti, l’importante avere le calzature adeguate e la maglia della salute sottopelle. Poi si giochi, facendo attenzione a restare in equilibrio e giocare dentro le righe.
Le righe,….caspita,  le righe. Complice la pioggia caduta, la tempera della linea di demarcazione del campo e delle aree di rigore si è sciolta e non è più tanto visibile. 
L’arbitro appena arriva è dello stesso parere e dopo un richiamo al regolamento e una discussione con il Presidente Mazzanti chiede chiaramente il rifacimento delle stesse.
Piccolo impasse risolto in maniera egregia dallo staff degli addetti al campo sportivo e righe fatte in tempo utile.
La squadra non è nemmeno sfiorata da questo contrattempo e all’ora designata si presenta in mezzo al campo a ricevere i primi applausi degli sparuti O. M. Boys e degli spettatori in tribuna.
Il Codrea si dimostra buona squadra, compatta in tutti i reparti con difesa massiccia e senza timore reverenziale cerca di impostare il gioco nelle prime battute. L’Ospitalese è alle prese con le immancabili assenze dovute a infortuni e squalifiche; in primis manca la coppia centrale B&B in quanto Bonomo sconta l’espulsione  di domenica scorsa mentre Bosi Gianfranco è invece out per motivi fisici.

Difesa assortita quindi con Ciampagna e Vanni centrali, Mazarese e il meno giovane dei Cappello a completare la linea dei quattro davanti al Bosi portiere richiamato per l’assenza di Kalogeropoulos; centrocampo con Zama e Andrea Mainardi in appoggio a Temporin e Cappello Junior mentre in attacco gioca centrale il riconfermato Bandiera con Maiani a girare intorno ma capace anche di ripiegare.

Tenta l’affondo il Codrea ma Bosi due para in bello stile, anche il portiere ospite è bravo e ferma tutti i tentativi ospitalesi, di Cappello Marco in special modo, con parate a terra.

Quando è superato,  come in occasione di un’inzuccata di Andrea Mainardi da centro area, ci pensa il palo a soccorrerlo strozzando l’urlo in gola alla panchina locale che già si era alzata in piedi.

In accordo con la legge del contrappasso, passa invece il Codrea al quarantacinquesimo: staffilata su punizione da posizione centrale ma palla che supera la barriera e si infila nell’angolo alto, veramente imparabile.










Brancalion  non è soddisfatto e cambia subito a inizio ripresa, dentro Cesari e la terza punta Paolo Mainardi, gioco più offensivo a costo di rischiare di subire pericolosi contropiede.

Bandiera fa del suo meglio annaspando sul campo acquitrinoso e cerca di aprire varchi ai compagni d'attacco, Paolo Mainardi però è subito preso in consegna dal controllore avversario che non lo molla un attimo. Maiani alla lunga, complici diversi recuperi nella propria metà campo, paga la stanchezza e non riesce ad essere incisivo. Per di più  Zama accusa un risentimento inguinale ed è costretto ad uscire lasciando Temporin da solo a battagliare nel cerchio di centrocampo. 
L'estroverso calciatore del paesello è un vero spettacolo nello spettacolo: dialoga affabilmente col direttore di gara richiamandolo in alcune occasioni ad una maggiore severità, sgrida con gli avversari che a turno cercano di portargli via la sfera, incita e sanziona nello stesso tempo i compagni di squadra quando sono artefici di cattive giocate. Show man a tutto tondo. 
Anche Cappello junior cerca ancora qualche verticalizzazione ma non nella stessa maniera del primo tempo; la difesa per contro riesce a mantenere il minimo divario di punteggio con alcuni interventi -di "Cesar Thiago" Cesari in special modo- che tengono viva la speranza di acciuffare il risultato come d'altra parte è già avvenuto in diverse occasioni.
Stavolta invece la dea Eupalla (cit. G.Brera) non è benevola con le sorti ospitalesi e i tentativi di riconquistare il risultato di parità sono senza effetto. La difesa del Codrea tiene bene sia sui palloni alti che nelle giocate alla mano e soffre solo su alcuni calci d'angolo dove però non giunge mai la giocata decisiva.
Un velo di frustrazione cala sul rendimento dei ragazzi di Brancalion nonostante siano incitati allo spasimo dall'allenatore con foga quasi belluina, quasi fosse pronto a scendere egli stesso in campo a dar manforte.
Logici contropiedi imbastiti alla perfezione degli ospiti tagliano il campo e la squadra locale come lama nel burro e solo qualche off side fischiato a spanne dal senza infamia e senza lodi arbitro Vettorato e qualche intervento risolutivo di Vanni e company, lasciano in discussione il risultato sino all'ottantaseiesimo, quando invece la difesa è perforata dal neo entrato numero diciotto.
Fa due a zero ed è la prima sconfitta interna  per i biancorossi in caduta libera in questo spicchio del mese di novembre che in poco tempo hanno perduto la coppa, l'imbattibilità interna e la testa della classifica.
Capita forse alla bisogna la prossima partita col Filo per rimettersi in carreggiata anche se la squadra di mister Rigattieri è comunque formazione scorbutica e dopo un avvio disastroso ha comunque cominciato a macinare risultati e a risollevarsi in classifica.
Tutto comunque per l'Ospitalese dipende se saranno recuperati, oltre agli uomini fuori oggigiorno, quei valori fondamentali utili per una buona riuscita dell'incontro: la coesione necessaria tra gli interpreti e quel quid in più nell'affrontare una partita che può risultare determinante per il futuro.
Da questo incontro possono essere gettate le basi per una nuova cavalcata, vedremo se mister Brancalion saprà toccare le corde giuste di giocatori usciti oggi affranti e avviliti.






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